Fratelli d’Italia ha stravinto le elezioni politiche. Il partito di destra guidato da Giorgia Meloni ha ottenuto oltre il 26% dei voti e guida la coalizione di cui fanno parte anche Lega e Forza Italia, partiti che tuttavia si ritrovano sotto la soglia del 10% (Lega 8,8%, FI 8,1%). Il centrodestra – grazie soprattutto all’exploit di Meloni – avrà quindi numeri più che sufficienti in Parlamento per governare e la stessa Meloni è sempre più proiettata a diventare la prima premier donna in Italia.
Non si tratta, tuttavia, di un passaggio automatico. Ci sono ritmi e passi, anche formali, che devono essere seguiti e rispettati. Vediamo.
Il Parlamento prende forma
L’Italia, lo ricordiamo, è una Repubblica parlamentare: il Legislativo è sovrano; il Governo non viene eletto direttamente dal popolo, ma è emanazione – o almeno dovrebbe esserlo – delle forze presenti in Camera e Senato.
Quelle appena conclusesi, sono quindi state elezioni parlamentari; al termine dello spoglio, ricorda il Corriere della Sera, i nuovi eletti cominceranno quindi a registrarsi in Parlamento: un passaggio che inizierà solo il 10 ottobre. La prima seduta delle nuove Camere è in agenda per il 13 del prossimo mese, quando verranno eletti i nuovi presidenti di Camera e Senato. Il 15 ottobre scadranno poi i termini entro i quali ogni parlamentare dovrà comunicare il proprio gruppo di appartenenza.
Meloni domenica al seggio
Le consultazioni
Le consultazioni per la nascita di un nuovo Governo potrebbero invece prendere avvio dal 24 ottobre. Tocca infatti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affidare l’incarico per la formazione dell’Esecutivo. Non possono iniziare prima, poiché il capo dello Stato è tenuto dapprima ad ascoltare il parere dei nuovi presidenti delle Camere.
Le consultazioni, visti anche i numeri scaturiti dalle urne, dovrebbero essere piuttosto brevi e al loro termine Mattarella darà un incarico, che potrebbe essere esplorativo o pieno (quest’ultima opzione verosimile, dato l’assetto politico venutosi a creare). Se l’incaricato – in questo caso si avrà probabilmente un’incaricata: Giorgia Meloni – scioglierà le riserve, dovrà presentare la lista dei ministri e sarà pronto a giurare davanti al presidente della Repubblica.
Meloni Premier? Non è un automatismo
È il capo dello Stato a valutare a chi affidare l’incarico. Una valutazione che si basa tuttavia su quanto scaturito dalle urne e, come detto, il centrodestra dovrebbe disporre di un’ampia maggioranza. Inoltre, FdI, Lega e FI si erano già accordati per sostenere il leader (in questo caso la leader) del partito più votato. Ma, alla luce del risultato elettorale che ha promosso la formazione nata nel 2012 a primo partito in Italia, appare chiaro che Meloni ha tutte le carte istituzionali in regola per subentrare a Mario Draghi.
Le considerazioni del politologo Lorenzo Castellani al microfono di Claudio Bustaffa
RSI Info 26.09.2022, 01:38