Lunedì Boris Johnson ha esortato unionisti e repubblicani dell'Irlanda del Nord a trovare un accordo per porre fine alla paralisi politica causata dai controlli post-Brexit, in un contesto di tensioni con l'UE.
Dieci giorni dopo la storica vittoria dei repubblicani dello Sinn Fein alle elezioni locali, il primo ministro britannico ha incontrato oggi (lunedì) al castello di Hillsborough, alla periferia di Belfast, i leader dei partiti politici della provincia britannica. L’obbiettivo dichiarato: convincerli a "tornare a lavorare" sui problemi quotidiani della popolazione, superando lo stallo in cui si trovano le istituzioni nordirlandesi.
Gli unionisti del DUP si sono rifiutati di partecipare all'esecutivo locale, che avrebbe dovuto essere condiviso in base all'accordo di pace del 1998 che ha posto fine a tre decenni di sanguinoso conflitto. I deputati del DUP anno bloccato il funzionamento dell'Assemblea dell'Irlanda del Nord, non permettendo per il momento l'elezione del presidente.
Gli unionisti, visceralmente legati all'unione con la Gran Bretagna, intendono protestare contro il Protocollo dell'Irlanda del Nord, l'accordo firmato tra Londra e Bruxelles per affrontare la delicata questione del confine tra l'Irlanda del Nord britannica e la Repubblica d'Irlanda europea dopo la Brexit. Questo testo crea un confine doganale de facto con la Gran Bretagna nel Mare d'Irlanda e minaccia il posto di questa provincia all'interno del Regno Unito.
Boris Johnson in Irlanda del Nord
SEIDISERA 16.05.2022, 20:45
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Dopo la riunione con Boris Johnson, fischiato all'arrivo da 200 manifestanti, la presidente del Sinn Fein Mary Lou McDonald ha descritto un incontro "piuttosto difficile" che non ha fornito "risposte chiare". Ha inoltre affermato che “nonostante tutta la retorica del governo britannico sul ripristino dell'esecutivo qui nel nord, la loro priorità è in realtà quella di placare il DUP".
Il leader del DUP Jeffrey Donaldson ha chiesto "azioni" e non "parole": "Voglio vedere il governo emanare una legislazione che fornisca la soluzione di cui abbiamo bisogno".
La ministra degli esteri del governo Johnson Liz Truss presenterà le "ragioni" del governo al parlamento martedì, ha dichiarato Downing Street, insistendo sulla necessità di "progressi urgenti".
Secondo la stampa britannica, il governo britannico potrebbe annunciare un disegno di legge che gli consenta di sospendere unilateralmente alcune parti del protocollo invocando l'articolo 16 dello stesso testo. La sua approvazione richiederebbe settimane e porrebbe le basi per un lungo periodo di crisi tra l'UE e Londra, ma anche in Irlanda del Nord.
Citando le tensioni politiche in Irlanda del Nord e le interruzioni del commercio, il governo britannico vuole rinegoziare il protocollo in modo approfondito con l'Unione Europea, che afferma di essere disposta solo ad apportare modifiche. Londra minaccia però un'azione unilaterale per annullare l'accordo. Una posizione inaccettabile per l'UE, che critica Boris Johnson per aver rinnegato un trattato “firmato con cognizione di causa” e minaccia severe rappresaglie commerciali.
Notiziario 20.00 del 07.05.2022
Notiziario 07.05.2022, 22:12
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