Alla fine, ha prevalso la linea del presidente Charles Michel: chiudere il vertice dei leader in un solo giorno, a costo di fare notte fonda. Dopo una lunga trattativa su migranti e dossier economici, i 27 trovano una quadra: più attenzione al controllo e alla protezione delle frontiere da un lato, flessibilità sull'uso dei fondi esistenti ma aiuti di Stato più rapidi e estesi dall'altro. La soluzione individuata dal vertice dei premier e capi di Stato UE è comunque destinata a tornare sul tavolo del Consiglio dei ministri UE previsto a fine marzo.
Questi temi sono però passati un po' in secondo piano in quanto l'appuntamento ha avuto quale vero protagonista il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che però torna a Kiev, dopo il suo viaggio in alcune capitali europee, con un carniere non proprio pieno. Infatti l'Ucraina non riceverà nessun aereo militare dai Paesi europei almeno a "breve termine" come ha specificato il presidente francese Emmanuel Macron.
La frenata della Francia è significativa anche perché arriva dopo il vertice a tre all'Eliseo tra Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e Zelensky. È a loro due che Kiev puntava innanzitutto per trainare l'Europa verso l'invio dei jet di cui l'Ucraina ritiene di avere assoluto bisogno. In conclusione, tuttavia, il pressing dei Paesi Baltici e della Polonia non ha trovato il consenso necessario tanto che anche Ursula von der Leyen e Charles Michel sono rimasti prudenti.
Nuovi dissapori tra Francia e Italia
L'incontro dell'Eliseo è stato anche il casus belli del nuovo scontro tra lo stesso Macron e la premier italiana Giorgia Meloni. Macron, interpellato dai cronisti, ha plasticamente fotografato il gelo con Roma: "non c'è stato nessun bilaterale con Meloni, ma ci siamo incrociati. Io rispetto sempre le persone e le loro scelte, è una questione di principio".
Sul terreno proseguono i bombardamenti
Le forze russe hanno lanciato venerdì mattina un "massiccio attacco" missilistico contro l'Ucraina: sono state "colpite" infrastrutture energetiche, secondo quanto riferiscono fonti ufficiali locali. Stando al governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, finora sono stati lanciati 40 missili Calibur e X101."Il nemico ha colpito città e infrastrutture critiche dell'Ucraina", ha dichiarato l'aeronautica militare. Le forze russe hanno lanciato sette droni di fabbricazione iraniana, sei missili da crociera Calibur e "fino a 35 missili guidati antiaerei".
Esplosioni sono state udite ad esempio a Kryvyi Rih, nell'Ucraina centrale, durante un allarme antiaereo che ha interessato tutto il Paese, ha reso noto il capo dell'amministrazione militare della città, Oleksandr Vilkul, come riportano i media nazionali. In seguito agli attacchi il principale fornitore privato di energia in Ucraina, Dtek, ha introdotto interruzioni di emergenza di corrente elettrica a Kiev e nella regione della capitale, oltre che nella regione centrale di Dnipropetrovsk.