Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz rischia fortemente la destituzione a neanche due anni dalle elezioni legislative che avevano sancito il successo del 32enne leader del partito popolare (ÖVP). Lunedì prossimo il Parlamento di Vienna dovrà pronunciarsi su una mozione di sfiducia e l'ormai ex partner di coalizione, il Partito della libertà Austriaco (FPÖ), ha annunciato che non voterà il sostegno al Governo che finora poteva contare su 113 seggi su 183 al Nationalrat (62 ÖVP) e 38 su 61 al Bundesrat (22 ÖVP).
"Sarebbe ingenuo se Kurz credesse che dopo essere sfiduciati da lui i Freheitlichen votino contro la sfiducia. Chi dà fiducia riceve fiducia. Chi dà sfiducia riceve sfiducia". Lo ha affermato il ministro degli interni uscente Herbert Kickl, tra i maggiori esponenti del partito nazionale popolare travolto dallo scandalo provocato dalla diffusione del video che ritrae il leader Heinz-Christian Strache ed ex viceprimoministro offrire favori ad una falsa ereditiera russa in cambio di fondi neri per il suo partito.
La palla ora sembra essere tutta nel campo dei socialdemocratici che hanno circa un terzo dei seggi in entrambe le Camere (52 al Nazionale e 20 al Federale). Gli alleati storici dei popolari, nel 2017 finirono all'opposizione dopo l'unione dei conservatori con la destra nazionalista.
Per saperne di più
La vicenda e le sue ripercussioni sulla situazione politica austriaca e sulle imminenti elezioni europee è stata al centro della puntata di Modem del 21 maggio 2019 L'Austria traballa e forse anche l'Europa.