In risposta agli appelli lanciati da Francia, Germania e Regno Unito, l’Iran ha fermamente respinto le richieste di moderazione nei confronti di Israele, dichiarando che non chiederà “autorizzazioni” per difendere la propria sovranità e vendicarsi dell’assassinio di Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, avvenuto a Teheran il mese scorso. L’uccisione di Haniyeh, attribuita a Israele, ha innescato una serie di tensioni nella regione, con il rischio di nuova escalation.
Il portavoce del Ministero degli esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha definito gli appelli dei tre Paesi europei “privi di logica politica” e in contraddizione con i principi del diritto internazionale: “Senza alcuna obiezione ai crimini del regime sionista, la dichiarazione richiede impudentemente all’Iran di non rispondere a una violazione della sua sovranità e integrità territoriale”.
Kanaani ha inoltre sottolineato la determinazione dell’Iran a scoraggiare ulteriori azioni israeliane, criticando aspramente la posizione di Parigi, Berlino e Londra. “L’inazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l’ampio sostegno politico e militare dei governi occidentali al regime sionista sono i fattori principali dietro l’espansione regionale della crisi di Gaza”, ha affermato.
Il portavoce iraniano ha ribadito che Teheran non esiterà a difendere i propri diritti legittimi e ha invitato le potenze occidentali a “prendere posizione una volta per tutte contro la guerra a Gaza e i guerrafondai di Israele”.
La comunità internazionale, nel frattempo, si trova a dover gestire una situazione sempre più esplosiva, cercando di evitare una nuova ondata di violenze che potrebbe avere conseguenze devastanti per l’intera regione. L’ostilità tra l’Iran, che sostiene Hamas e Hezbollah, e Israele, alleato chiave degli Stati Uniti, non sembrano destinate a ridursi nel breve termine, aumentando i timori di un conflitto di più ampia portata.
Cosa farà l'Iran?L'analisi dell'esperto
Telegiornale 12.08.2024, 20:00