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L’esercito di Kiev: “Ripiegamento nel Kursk per salvare vite”

Il vertice militare conferma le difficoltà sul campo - Alle pressioni della Casa Bianca per una tregua, Putin risponde dal fronte in mimetica: sconfiggete gli ucraini “il più presto possibile”

  • Ieri, 22:07
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Il terreno nella regione del Kursk segnato dai combattimenti

  • Keystone
Di: ATS/AFP/Spi 

Salvare le vite dei soldati ucraini presenti nella regione russa di Kursk dove le forze di Mosca hanno intensificato gli attacchi e sembrano vicini a riprendere il controllo del territorio. È diventata questa nelle ultime ore la priorità di chi sta ai vertici dell’esercito. Tra le righe del messaggio diffuso su Facebook dal comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, è chiaro l’invito al ripiegamento: “Nella situazione più difficile, la mia priorità è stata e rimane quella di salvare le vite dei soldati ucraini. A tal fine, le unità delle forze di difesa, se necessario, stanno manovrando verso posizioni più favorevoli”.

Mentre dall’altra parte dell’Atlantico il presidente americano Trump ha iniziato a fare pressioni per indurre il Cremlino a una tregua di 30 giorni, il presidente Putin questo mercoledì ha visitato le truppe impegnate nella controffensiva nel Kursk dove i soldati ucraini sono presenti dallo scorso agosto. La presenza ucraina negli ultimi giorni ha subito perdite importanti in termini di territorio e di uomini. Secondo diverse fonti, la città di Sudzha, caposaldo dell’avanzata ucraina, sarebbe stata riconquistata dai russi. Putin, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Tass, ha dato oggi l’ordine ai suoi di sconfiggere gli ucraini nel Kursk “il più presto possibile”.

Putin, in tenuta da guerra, visita il quartiere generale russo nel Kursk.jpg

Putin, in tenuta da guerra, ha visitato oggi il quartiere generale russo nel Kursk

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A riceverlo sul terreno è stato il capo di Stato maggiore, Valery Gerasimov, secondo il quale le forze ucraine sono circondate e vengono “distrutte metodicamente”. I comandi militari hanno affermato che è stato liberato finora l’86% del territorio occupato, e 24 insediamenti solo negli ultimi cinque giorni. Lo stesso Gerasimov ha affermato che “i militari ucraini, vedendo che non aveva senso resistere, hanno iniziato ad arrendersi. Sono stati fatti prigionieri 430 combattenti”. Da parte sua Putin ha detto che questi prigionieri dovrebbero essere “trattati come terroristi”.

Dagli Stati Uniti in serata la Casa Bianca si è rivolta nuovamente al Cremlino: “Invitiamo i russi a sottoscrivere questo piano. È la cosa più vicina alla pace che ci sia mai stata in questa guerra. Siamo sulla linea delle (ultime, ndr) dieci iarde e il presidente si aspetta che i russi ci aiutino a correre fino alla end zone (la linea di meta, ndr)”, ha detto la portavoce Karoline Leavitt, usando una metafora forse più adatta al football americano che alla guerra.

La corsa, da ambo le parti, a chiudere la partita è testimoniata anche dalla notizia odierna secondo cui Steve Witkoff, l’inviato di Donald Trump, volerà a Mosca in settimana. Sempre oggi il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa bianca Mike Waltz ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo russo sulla possibilità di una tregua in Ucraina, ha dichiarato la Leavitt.

L’impressione è che Putin voglia arrivare al cessate il fuoco e ai negoziati togliendo al presidente Zelensky le ultime carte spendibili per il più volte auspicato, da parte ucraina, scambio di territori.

04:07

Tregua in Ucraina: una delegazione USA vola a Mosca

Telegiornale 12.03.2025, 20:00

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