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L'Amazzonia in pericolo

Secondo turno presidenziali in Brasile - "Fermare subito il disboscamento", afferma un esperto, "e per farlo ci deve essere un Governo differente da quello di Bolsonaro" - Il reportage

  • 29 ottobre 2022, 06:49
  • 9 agosto 2023, 19:50

Amazzonia in pericolo

Emiliano Guanella 29.10.2022, 08:49

Di: Emiliano Guanella

Il mondo guarda con attenzione alle elezioni presidenziali brasiliane del 30 ottobre. Un interesse legato al ruolo economico e alle dinamiche politiche del più grande paese latino-americano ma che è dettato anche dalle preoccupazioni su scala globale per il futuro dell’Amazzonia.

Sotto il Governo del presidente uscente Jair Bolsonaro sono stati distrutti 45’000 chilometri quadrati di foresta, l’equivalente a una regione di poco superiore alla superficie di tutta la Svizzera.

La crescita del disboscamento è stata del 56% rispetto al quinquennio precedente; a questo ritmo si prevede una media di 26’000 chilometri quadrati da qui al 2026. Gli ambientalisti brasiliani e numerose organizzazioni internazionali puntano il dito proprio sulle politiche dell’Esecutivo, un laissez-faire che ha permesso l’avanzata degli agenti che tradizionalmente sono alla ricerca di nuove terre; agricoltori, allevatori, l’industria del legno e i cercatori di oro e altri metalli preziosi.

Marcio Astrini è il coordinatore generale dell’Osservatorio sul Clima, una rete che comprende 77 ONG, istituzioni e fondazioni legate alla preservazione dell’Amazzonia e alla protezione degli indigeni e dei diritti umani in Brasile. La foresta, secondo lui è prossima al punto di non ritorno.

"La catastrofe ambientale è tale da compromettere gli sforzi per salvarla delle future generazioni. Dobbiamo fermare subito il disboscamento e per farlo ci deve essere per forza un Governo differente da questo". Gli indios hanno accolto con favore la promessa di Lula da Silva, lo sfidante di Bolsonaro, di creare un Ministero per i popoli originari.

Ma non si scordano della devastazione della foresta avvenuta, a causa della costruzione delle grandi centrali idroelettriche, anche con i governi della sinistra. "Sono stati commessi molto errori in passato – spiega Olimpio Guajajara che coordina il gruppo di protezione dell’amazzonia dei “Guardiani della foresta” – ora si deve cambiare decisamente rotta e non c’è molto tempo”. Una sfida da raccogliere, prima che sia troppo tardi.

InfoNotte del 28.10.2022: La corrispondenza di Emiliano Guanella

RSI Mondo 29.10.2022, 08:50

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