La data da cerchiare in rosso per la ripartenza economica dell'Italia è quella del 4 maggio. A ufficializzarlo, dopo svariate anticipazioni, domenica sera è stato il primo ministro Giuseppe Conte che però ha avvertito: "non è un via libera per tutti". Da lunedì della prossima settimana gli italiani potranno passeggiare anche lontani dalla propria abitazione e spostarsi (sempre con l'autocertificazione) all’interno della loro regione di residenza. Pure autorizzate le trasferte al mare o in montagna ma al massimo in due ed esclusivamente per nuotare o fare passeggiate (esclusi i soggiorni nelle case di vacanza). Gli incontri tra persone dovranno essere limitati ai familiari stretti.
I primi settori a uscire dal lockdown nazionale decretato il 9 aprile saranno quello edile e il manifatturiero. Intanto però già nel corso di questa settimana si potrà riprendere a lavorare in alcune le aziende strategiche, industriali e produttive, che esportano e in alcuni cantieri pubblici per l'esecuzione di opere prioritarie. L'obbligo della mascherina sarà generalizzato anche nei luoghi chiusi. Andrà indossata dentro i negozi, negli uffici, nelle fabbriche, sui bus, sulla metropolitana, nei treni e a bordo degli aerei.
Dal 4 maggio sarà pure possibile celebrare i funerali, ma soltanto alla presenza dei familiari più stretti (non più di 15 persone), ma non le messe. La conferma del divieto è stata subito criticata dalla Conferenza episcopale italiana che in una nota ha avvertito: "i vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto".
Il regime che permetterà anche la riapertura dei take-away resterà in vigore per due settimane. Dal 18 maggio, ha annunciato il premier, nel rispetto delle regole (ingressi contingentati, distanziamento e mascherine) potranno riaprire i negozi di abbigliamento e di calzature, le gioiellerie e tutti gli altri esercizi commerciali di vendita al dettaglio.
L'ulteriore fase di allentamento scatterà il primo giugno con la riapertura di bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie, estetiste e parrucchieri con particolari accorgimenti che dovranno permettere di evitare la, temuta, seconda ondata pandemica.
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