Le elezioni russe, sebbene organizzate in modo competente e ordinato, si sono distinte per una mancanza di "reale competizione". Lo ha stabilito la missione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) nel suo giudizio finale.
Tra gli elementi negativi sottolineati figurano anche "l'esclusione di un candidato" dal processo elettorale (Alexei Navalny), le "limitazioni" alla libertà d'espressione e di assemblea prima delle elezioni, le "pressioni" ai danni dei critici delle autorità e la "copertura mediatica eccessiva" riservata a Vladimir Putin, uscito vincente dalle elezioni con il 76% dei voti, il risultato più consistente mai raggiunto da un presidente nella storia moderna della Russia.
"Ma dove il quadro giuridico limita molte libertà fondamentali e il risultato non è in dubbio, le elezioni quasi perdono il loro scopo: consentire alle persone di scegliere i propri leader", ha dichiarato Michael Georg Link, coordinatore speciale e leader della missione di osservazione a breve termine dell'OSCE.
RG delle 18.30 del 19.03.18; il servizio di Pierre Ograbek
RSI Info 19.03.2018, 19:31
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ANSA/M. Ang.