Il Governo catalano ha annunciato venerdì mattina che il 1° ottobre si terrà il primo referendum indipendentista nella storia della Catalogna. Una data, quella resa nota, che rappresenta una tappa decisiva nella battaglia politica intrapresa con Governo di Mariano Rajoy.
Nelle ultime settimane, le principali associazioni indipendentiste della società catalana, Òmnium Cultural ed ANC, hanno rivolto una sorta di ultimatum al presidente Puigdemont, invitandolo ad annunciare al più presto la data ed il contenuto del referendum. Sull’effettiva chiamata alle urne pesa però la contrarietà alla Costituzione, che non prevede la possibilità di una dichiarazione unilaterale d’indipendenza.
Fino ad ora Rajoy si è sempre limitato a ribadire l’incostituzionalità di un eventuale voto, ma l’odierna presa di posizione del Governo catalano obbliga il premier spagnolo ad agire concretamente per impedire che i catalani vadano alle urne.
Una delle opzioni più drastiche di cui dispone Madrid, ai sensi dell’articolo 155 della Costituzione, consiste nel sospendere temporaneamente l’autonomia della Catalogna, assumendo il controllo del governo locale e sanzionando i funzionari che si rifiutano di obbedire agli ordini.
Puigdemont, dal canto suo, si appella al diritto di autodeterminazione per legittimare il referendum, forte del consenso popolare espresso da un sondaggio del Centro di Studi di Opinione della Catalogna, che evidenzia come oltre il 70% dei catalani vuole che la consulta popolare venga celebrata.
Mario Magarò
Notizia riferita nell'RG delle 12.30 del 9 giugno 2017
RG 18.30 del 09.06.17 - La corrispondenza di Mariangela Paone
RSI Info 09.06.2017, 20:13
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