"Non ci gireremo attorno - ha detto ha detto Angela Merkel - avremmo voluto naturalmente un risultato migliore. Siamo però la forza maggiore del Paese, e contro di noi non può essere formato alcun Governo".
Martin Schulz vuole rimanere leader dell'SPD all'opposizione nonostante la sconfitta di oggi. Registra con preoccupazione l'ingresso dell'AFD in Parlamento, partito di destra populista. "Nessun democratico può guardare altrove di fronte a una cosa del genere nel nostro Paese", "è una cosa che può rappresentare un pericolo".
Lo sconfitto ritiene che questo è "un giorno difficile e amaro per la socialdemocrazia". "Un milione di profughi accolti divide il paese ancora. Non ci è riuscito di convincere una parte del suo elettorato che la Germania è abbastanza forte da potersi permettere di non dimenticare nessuno".
"Faremo un'opposizione costruttiva" - ha riferito la numero due di AFD, Alice Weidel, commentando il risultato elettorale."Milioni di elettori - ha aggiunto - ci hanno affidato il compito di portare avanti un lavoro costruttivo di opposizione in Parlamento".
Al netto delle reazioni, la domanda che si pone subito dopo il voto di oggi è: quale sarà la coalizione che governerà la Germania, nei prossimi 4 anni? La risposta è molto meno articolata del previsto. Se si esclude una coalizione di minoranza, cosa che la cancelliera Angela Merkel ha subito messo in chiaro, affermando che nessun governo sarà costruito contro la CDU, ne restano soltanto due.
Grosse Koalition: è la coalizione (uscente) fra i partiti principali, Unione (CDU-CSU) e SPD. I numeri ci sono, col 33% dell'unione e il 20% dei Socialdemocratici la squadra avrebbe ancora la maggioranza. Merkel non l'ha affatto esclusa, ma è stato Martin Schulz a farlo, annunciandosi subito all'opposizione. I socialdemocratici (che hanno governato con Merkel nel 2005 e nel 2013) attribuiscono alla forza della cancelliera lo smarrimento del loro partito. E una riedizione di questa squadra è molto mal vista dalla base.
Giamaica: di una coalizione fra Unione Liberali e Verdi si parla molto da settimane a Berlino. Alla fine in questa squadra i partiti sarebbero quattro, se si conta anche la CSU bavarese, partito gemello della Cdu. Si tratterebbe di una costellazione abbastanza complicata, che dovrebbe far convivere gli ecologisti e i partiti più conservatori. Un punto di scontro è ad esempio l'obiettivo dei Verdi di Cem Oezdemir e Catrin Goering-Eckardt di uscire dal motore a combustibile entro il 2025. Meta che CSU e FDP non condividono, pur appoggiando gli obiettivi dell'accordo del clima di Parigi.
ATS/sdr