La Sea Watch, ferma da tre giorni al largo di Lampedusa con a bordo ancora 40 migranti, è entrata nel porto dell'isola. La capitana Carola Rackete ha deciso di procedere nonostante la mancanza di autorizzazioni da parte delle autorità italiane. "Non ce la faccio più, devo portarli in salvo", avrebbe detto all'equipaggio comunicando la decisione.
Carola Rackete
La nave è rimasta per qualche minuto all'esterno del porto, bloccata da una motovedetta della guardia di finanza. Poi ha fatto manovra per avvicinarsi alla banchina. "Basta, dopo 16 giorni entriamo in porto", ha scritto la ONG su Twitter.
Il Tweet di Sea Watch
La capitana dell'imbarcazione dell'ONG tedesca Carola Rackete è stata fatta sbarcare e poi fatta salire su un'auto della guardia di finanza che l'ha fermata. Nel corso della notte la procura di Agrigento ha stabilito che sarà posta ai domiciliari. È accusata di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio per aver disobbedito all'alt della motovedetta e aver rischiato di speronarla nel tentativo di attraccare (le due imbarcazioni si sarebbero toccate). "Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti", ha affermato il procuratore Luigi Patronaggio.
I migranti sono stati fatti sbarcare dalla Sea Watch all'alba
Sul molo del porto dell'isola si sono fronteggiati i sostenitori dello sbarco e i contrari. Dal canto suo la portavoce della Sea Watch ha affermato che la capitana non aveva altra scelta. I migranti e il resto dell'equipaggio sono stati lasciati sulla nave olandese fin verso le 5.30 quando è cominciato lo sbarco. A bordo sono saliti anche i medici e i volontari dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, per uno screening sanitario preliminare e per fornire ai migranti le prime informazioni.
Il Viminale ha reso noto che, come previsto dal disegno di legge Sicurezza bis, scatteranno il sequestro amministrativo della nave e una sanzione pecuniaria da 20'000 euro che, in caso di mancato pagamento entro i termini, potrà arrivare fino a 50'000 euro.