La nave Mare Jonio, dell’organizzazione Mediterranea Saving Humans, ha soccorso 49 persone che si trovavano su un gommone in avaria che imbarcava acqua al largo delle coste libiche. L’imbarcazione, battente bandiera italiana, ha fatto rotta verso Lampedusa che secondo una nota diffusa dall’organizzazione, è “il porto sicuro più vicino rispetto alla zona in cui è stato effettuato il soccorso”. In queste ore è alla fonda a un miglio e mezzo da Lampedusa.; non ha l'autorizzazione allo sbarco ed è circondata da tre motovedette.
La Mare Jonio, spiega ancora la nota, ha operato nel rispetto delle prescrizioni "del diritto internazionale dei diritti umani e del mare, e del codice della navigazione italiano". Il naviglio spiega d'aver informato subito la centrale operativa della Guardia Costiera italiana. Su tali basi si è chiesto "all'Italia, nostro Stato di bandiera e sotto il quale giuridicamente e geograficamente ricade la responsabilità, l'indicazione di un porto di sbarco per queste persone".
Per tutta risposta il Ministero dell’Interno diretto da Matteo Salvini ha fatto sapere che è in arrivo una direttiva per "stoppare definitivamente le azioni illegali delle ONG". Ogni comportamento difforme sarà letto come trasporto di "immigrati clandestini" e "traffico di essere umani". Salvini ha del resto ricordato lunedì sera su Twitter che "I porti erano e rimangono chiusi", commentando appunto il soccorso compiuto dalla nave.