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La Tel Aviv dei migranti

Viaggio nel quartiere dove vivono decine di migliaia di persone, quasi tutte senza permesso - L'INTERVISTA

  • 17 novembre 2015, 07:15
  • 7 giugno 2023, 14:02
02:13

L'intervista a Tal Liran, dell'associazione Mesila - GUARDA IL VIDEO

RSI Info 21.10.2015, 13:12

  • AlesS/jM

Il quartiere è un insieme di case basse, l’una attaccata all’altra. In pochi passi, camminando su una linea di confine invisibile della città, si entra nella Tel Aviv dei migranti. Una cittadella in cui vivono decine di migliaia di persone, prevalentemente africane, tutte, o quasi, senza permesso di soggiorno.

Nel parco, luogo di incontro e di proteste, si incrociano solo giovani uomini. Nessuno fondamentalmente vuole parlare. I ragazzi in jeans e maglietta non se la sentono di raccontare la loro storia, un po’ per paura ma soprattutto perché non conoscono nessuna lingua, eccetto la loro.

I negozietti vendono telefonini, prodotti per capelli, cibo, scarpe, vestiti e sui muri vi sono messaggi, a noi incomprensibili, scritti in tigrino. Un uomo con la kippa passeggia insieme al suo cane. Si ferma, si guarda attorno e ci dice, in inglese: "Fino a quando non fanno disordine a me non danno fastidio". Solo qualche mese fa, a inizio gennaio, in questo quartiere a sud di Tel Aviv erano esplose accese proteste contro il Governo di Netanyahu, incapace, secondo loro e secondo diverse ONG, di gestire la questione migranti nel paese.

Nel quartiere dei migranti

"L’opinione pubblica non si preoccupa dei migranti"

Questa tesi, anche se sostenuta non in maniera così netta, ci viene esposta pure da Tal Liran dell’organizzazione Mesila*, che ha la sua sede proprio in questa area della città, a Neve Sha'anan, e che da anni dà un aiuto concreto a questa popolazione in continua crescita. “L’opinione pubblica non si interessa dei migranti”, ci spiega, “fanno lavoretti a basso costo per gli israeliani, ma poi nessuno si preoccupa di regolarizzarli”. Liran ci racconta la difficile gestione di queste persone che non sono integrate nella società israeliana. Una popolazione in continua crescita, si parla di mille nascite all’anno a Tel Aviv, e che difficilmente riuscirà a rimanere entro i confini invisibili della città.

Mesila

*Mesila è un’organizzazione fondata nel 1999 dal municipio di Tel Aviv-Jaffa per dare sostegno e assistenza ai migranti, soprattutto famiglie e bambini. Aiuta i migranti che vivono a Tel Aviv e che non hanno permesso di soggiorno.

Alessandra Spataro/Jonas Marti

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