Mondo

La Turchia al voto dopo il terremoto

Il sisma dello scorso 6 febbraio ha sollevato dubbi sulle pratiche edilizie, mentre 2,7 milioni di persone sono ancora senza una casa – Reportage da Antakya

  • 10.05.2023, 07:11
  • 20.11.2024, 11:21
Di: Elena Boromeo 

A tre mesi dal terremoto, Antakya è una città fantasma. Metà delle case sono andate distrutte nelle scosse dello scorso 6 febbraio e gran parte di quelle rimaste in piedi devono essere demolite. Il presidente Recep Tayyip Erdogan – che punta a essere rieletto nelle elezioni generali del 14 maggio – ha annunciato che ricostruirà tutto in un anno.

Ma i professionisti del settore mettono in guardia. “Costruire mentre ci sono ancora delle scosse di assestamento può creare dei problemi nelle fondamenta, soprattutto negli edifici in cemento armato”, afferma Mustafa Özçelik, presidente della Camera degli architetti di Antakya. “Dichiarare che le costruzioni saranno terminate nel giro di un anno ha un mero scopo elettorale, ma sappiamo tutti che non è realistico”, aggiunge.

Il sisma di magnitudo 7.8 è risultato particolarmente distruttivo ad Antakya anche per via della conformazione del suolo e dei mancati accorgimenti edilizi. Delle oltre 50'000 vittime registrate nelle 11 province colpite dal terremoto, 20'000 hanno perso la vita ad Antakya.

E mentre la città si è ormai svuotata, decine di migliaia di persone vivono ancora nelle tende in attesa di una soluzione definitiva. In questa situazione, i cittadini turchi domenica saranno chiamati a votare per un appuntamento elettorale decisivo, in cui la vittoria di Erdogan non è scontata. Gli ultimi sondaggi, infatti, indicano che il suo principale sfidante, Kamal Kilicdaroglu, è in leggero vantaggio sul presidente in carica. Una sua eventuale vittoria potrebbe mettere fine a 20 anni di potere di Erdogan.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare