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La fuga di dati "crea grande imbarazzo"

Le considerazioni di un analista d'intelligence sullo scandalo che ha scosso l'America negli ultimi giorni: l'intervista a Guido Olimpio

  • 11 aprile 2023, 13:11
  • 20 novembre, 11:33
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Le informazioni contenute nei file riguardavano armi, munizioni e tattiche

  • Reuters
Di: RG/Paola Nurnberg 

È caccia alla talpa del Pentagono dopo la grave fuga di documenti secretati sulla guerra in Ucraina e sulle strategie belliche degli Stati Uniti, in vista dell'attesa controffensiva ucraina per respingere i russi. La RSI ne ha parlato con Guido Olimpio, analista di intelligence del Corriere della Sera, al quale ha chiesto soprattutto, a chi conviene tutto questo.

"Alla fine conviene alla Russia" - esordisce l'analista - "perché crea grande imbarazzo soprattutto nei rapporti tra gli alleati. Secondariamente perché è una fuga di notizie seria, importante; sul piano propagandistico è un brutto colpo".

I documenti sono stati pubblicati adesso; è una tempistica casuale?

"No, secondo quello che è emerso questi documenti erano in rete da molto tempo in una piattaforma per giochi. Le autorità se ne sono accorte tardi e quindi, quando si è saputo, è uscita la notizia. Ora i documenti vengono esaminati. La cosa interessante rispetto a fughe nel passato è che questi documenti si riferiscono a tempi recenti, non a due tre anni fa, ma a quest'ultimo inverno. C'è quindi una certa rilevanza - sempre limitata sia ben chiaro, perché qui non ci sono piani di battaglia - perché ci sono alcune valutazioni, dati tecnici, la mancanza di munizioni, le carenze dei sistemi antiaerei ucraini".

Si può ipotizzare chi sia la talpa?

"Questo è il punto. Siccome pare che questi documenti dovessero servire anche per i briefing, è possibile che sia un militare, un ufficiale e/o magari qualcuno scontento dell'impegno militare. Forse è stato fatto semplicemente per sfregio? Al'inizio si è pensato a un'azione di hacker russi, ma di questo non sono sicuro, non sono certo. È più facile che sia qualcuno che ha avuto accesso a queste slide; si è detto "adesso vi faccio vedere io" e l'ha messa in rete. Tra l'altro, ripeto, la diffusione è avvenuta attraverso una piattaforma di giochi quindi era destinata a un pubblico che sapeva come arrivarci".

Questo fatto potrebbe cambiare le strategie per la controffensiva primaverile che l'Ucraina sta cercando di mettere in atto contro la Russia?

"Su questo sarei più cauto. Perché qui non si parla di piani di battaglia, sia ben chiaro. Bisogna anche riconoscere che qualcuno ipotizza che questa sia una fuga di notizie pilotata per confondere le idee ai russi. La prima reazione dei russi infatti è stata "No, ma questo è un fake, questi non sono documenti autentici". Però il colpo maggiore rimane che gli americani dimostrano di non sapere curare i segreti".

Che differenza c'è ora rispetto a Wikileaks nel 2010? All'epoca, attraverso la piattaforma di Julian Assange, furono pubblicati tutti i documenti secretati sulla guerra degli americani in Iraq e in Afghanistan.

"I documenti attuali sono molto circoscritti nel tempo e anche per le caratteristiche - quindi armi, munizioni, tattiche e qualche trattativa riservata - dovevano rimanere segreti. I documenti di Wikileaks tuttavia hanno maggiore profondità, maggior lunghezza nel tempo, e riguardano soprattutto aspetti diplomatici. Quei documenti presentavano anche valutazioni qualche volta imbarazzanti, non sempre gradevoli da parte degli americani nei confronti di leader, di presidenti e di capi di Stato o di ministri generali. Quindi quelli avevano un peso maggiore".

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Radiogiornale del 11.04.2023: L'invervista a Guido Olimpio, di Paola Nurnberg

RSI Info 11.04.2023, 13:08

  • Reuters

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