Donald Trump ha dichiarato giovedì che accetta la nomination del partito repubblicano per le elezioni presidenziali di novembre. “Stasera, con fede e devozione, accetto con orgoglio la vostra candidatura alla presidenza degli Stati Uniti”, ha detto, intervenendo all’ultimo giorno della convention del partito a Milwaukee, nel Wisconsin.
Giovedì, l’ex presidente degli Stati Uniti ha anche previsto “un’incredibile vittoria” a novembre, promettendo “i migliori quattro anni della storia” degli Stati Uniti se dovesse riconquistare la Casa Bianca. Ha d’altronde spiegato che sabato scorso, al momento dell’attentato che ha subito in Pennsylvania, ha potuto contare sul supporto divino: “Avevo Dio dalla mia parte”, ha detto, raccontando ancora nei dettagli come è sopravvissuto ai colpi che lo hanno ferito a un orecchio.
Ha anche voluto dimostrare di essere una figura unificante, pochi giorni dopo il suo attentato: “Mi candido per essere il presidente di tutta l’America, non di mezza America”, ha detto. Ma ha poi affermato che il Paese deve essere “salvato da un governo fallito e incompetente” davanti alle migliaia di sostenitori riuniti per l’evento di Milwaukee.
“Sotto l’attuale amministrazione, siamo davvero una nazione in declino”, ha martellato l’ex presidente repubblicano denunciando l’inflazione degli ultimi anni negli Stati Uniti, l’arrivo dei migranti al confine e i conflitti internazionali di cui incolpa Joe Biden. Ha promesso di “chiudere il confine” e di terminare la costruzione del muro anti-migranti al confine con il Messico, che è stato uno dei principali progetti del suo primo mandato alla Casa Bianca.
“Metterò fine alla crisi dell’immigrazione illegale chiudendo il nostro confine e finendo il muro”, ha detto il candidato repubblicano, spiegando che intende lanciare “la più grande deportazione della nostra storia”. L’imprenditore ha detto che i confini potranno essere attraversati solo legalmente.
E ancora, durante il suo discorso conclusivo che in buona sostanza ha posto fine “alla grande” alla convention di Milwaukee, il 78enne newyorkese ha ricordato anche il leader nordcoreano. “Credo di mancargli”, ha spiegato Donald Trump parlando di Kim Jong-un. E nell’ottica di “risolvere” a modo suo anche la crisi degli ostaggi israeliani prigionieri a Gaza dal 7 ottobre, ha avuto parole dure anche per Hamas: “Vogliamo indietro i nostri ostaggi prima del mio nuovo mandato o pagherete un caro prezzo”.
Inoltre, ha già promesso che nel primo giorno della sua presidenza estenderà le trivellazioni petrolifere e per le energie fossili in generale, al che i suoi supporter hanno iniziato a gridare “trivella, trivella, trivella”. Parlando con la Casa Bianca sullo sfondo del palco della convention, Trump ha sfoderato anche uno dei suoi antichi cavalli di battaglia, garantendo di rilanciare un piano per tagliare le tasse: “La gente non si rende conto di come ho abbassato le tasse, ma lo rifarò subito”, ha rimarcato.
Donald Trump ha concluso dopo circa un’ora e mezza il suo discorso alla convention, suggellato da una pioggia di centomila palloncini rossi, bianchi e blu, i colori della bandiera americana, sulle note dell’aria “Nessun dorma” della Turandot di Puccini con il celebre finale “Vincerò, vincerò”.
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Notiziario 19.07.2024, 06:00
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