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J.D. Vance e il suo sogno americano

Il candidato repubblicano alla vicepresidenza, primo “millennial”, racconta la storia della sua infanzia difficile alla Convention di Milwaukee e promette di ricordarsi “da dove viene”

  • 18 luglio, 06:47
  • 18 luglio, 08:46
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RG 07.00 del 18.07.2024 La corrispondenza di Andrea Vosti

RSI Info 18.07.2024, 07:14

  • Keystone
Di: AP/RSI Info 

Presentandosi alla nazione dopo essere stato scelto come compagno di corsa di Donald Trump, J.D. Vance ha usato il suo discorso di mercoledì sera alla Convention nazionale repubblicana per condividere la storia della sua infanzia difficile e per affermare che il suo partito comprende meglio le sfide che gli americani in difficoltà devono affrontare.

Il 39enne senatore dell’Ohio è un politico relativamente sconosciuto, avendo servito il Senato per meno di due anni. Nel suo primo discorso in diretta nazionale dopo la scelta di Trump, Vance si è presentato come combattente per una classe operaia dimenticata, facendo un appello diretto agli elettori della Rust Belt (la “cintura arruginita” degli Stati USA colpiti dal declino industriale) che hanno contribuito alla vittoria a sorpresa di Trump nel 2016 e dando voce alla loro rabbia e frustrazione.

“In piccole città come la mia in Ohio, o la vicina in Pennsylvania, o in Michigan, in tutti gli Stati del nostro Paese, i posti di lavoro sono stati mandati all’estero e i bambini sono stati mandati in guerra”, ha detto. “Alla gente di Middletown, Ohio, e a tutte le comunità dimenticate del Michigan, del Wisconsin, della Pennsylvania e dell’Ohio, e in ogni angolo della nostra nazione, prometto questo”, ha detto. “Sarò un vicepresidente che non dimenticherà mai da dove viene”.

Vance, che negli ultimi anni si è rapidamente trasformato da accanito critico dell’ex presidente ad aggressivo difensore, è pronto a diventare il futuro leader del partito e il portabandiera del movimento politico “Make America Great Again” di Trump, che ha ridisegnato il Partito Repubblicano e infranto le norme politiche di lunga data. Il 39enne entra in gara forte della sua giovane età mentre le domande sull’età degli uomini al vertice - il 78enne Trump e l’81enne Biden - sono in cima alla lista delle preoccupazioni degli elettori.

Nel suo discorso in prima serata, Vance ha raccontato di essere cresciuto in povertà nel Kentucky e nell’Ohio, con la madre tossicodipendente e il padre assente. In seguito, si è arruolato nei Marines, si è laureato alla Yale Law School ed è arrivato ai più alti livelli della politica statunitense - un’incarnazione del sogno americano che, a suo dire, oggi scarseggia. “Mai nella mia più fervida immaginazione avrei potuto credere che sarei stato qui stasera”, ha detto.

Primo millennial che potrebbe arrivare alla Casa Bianca, per quanto come numero 2, Vance ha dedicato gran parte del suo discorso a lodare di Trump e ad attaccare il presidente uscente Joe Biden, sfruttando la sua relativa giovinezza per creare un contrasto con il presidente ottantunenne e criticandolo aspramente.

“Joe Biden è un politico di Washington da quando sono vivo”, ha detto il senatore. “Per mezzo secolo è stato un campione di ogni singola iniziativa politica volta a rendere l’America più debole e più povera”.

Tuttavia, le lodi sperticate a Donald Trump sono state derise dai suoi avversari politici, che si sono affrettati a sottolineare l’ironia della situazione: prima di difenderlo con le unghie e con i denti, J.D. Vance non è stato da meno quando si è trattato di criticare l’ex presidente.

Infatti, prima di invertire la rotta e diventarne un fedelissimo, aveva dichiarato di ritenersi “uno che non sarà mai a favore di Trump” e in passato ha anche descritto il magnate come “stupido” e “dannoso”, arrivando a temere che potesse essere “l’Hitler d’America”.

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