Mondo

La lettera di Washington perché “gli aiuti a Gaza sono calati”

L’esperto Andrew Spannaus dà una certa credibilità all’ultimatum statunitense - Anche l’UNRWA denuncia la diminuzione delle forniture umanitarie e teme per il suo futuro

  • 3 ore fa
04:06

Armi e aiuti umanitari: USA-Israele

SEIDISERA 16.10.2024, 18:39

  • archivio keystone
Di: RG/AFP/pon 

Trenta giorni per migliorare la situazione a Gaza, altrimenti saranno a rischio le consegne di armi statunitensi: è il contenuto della lettera che Antony Blinken e Lloyd Austin hanno fatto recapitare lunedì scorso all’alleato israeliano. La scadenza cade oltre la data delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti: l’ultimatum resta quindi credibile? Andrew Spannaus, giornalista esperto di Stati Uniti e docente all’Università cattolica di Milano, ritiene di sì “perché fa parte di una prassi che segue l’amministrazione americana. In passato ha avuto anche successo in questo senso”. Le azioni - nel senso di una diminuzione delle consegne di armi - però “fin qui sono state limitate. Ma se danno un ultimatum credo che qualcosa farebbero”, risponde l’esperto.

La situazione umanitaria a Gaza viene descritta come “gravissima”, ma non è una novità. Perché questa mossa adesso? Secondo Spannaus, “la giustificazione è che le forniture di alcuni aiuti, che erano aumentate, ora sono calate del 50% negli ultimi mesi. Questo gli Stati Uniti lo vedono come inaccettabile. Dietro le quinte Biden è molto arrabbiato con Netanyahu, pubblicamente non troppo per paura di pressioni politiche”.

La lettera doveva essere privata, è stata la stampa a svelarla, ed “è indicativo che gli Stati Uniti non l’abbiano resa pubblica, perché significa che non stanno utilizzando questa missiva per aiutare elettoralmente Kamala Harris. Sappiamo che molti americani di sinistra e arabo-americani sono arrabbiati con l’amministrazione Biden e a questi si potrebbe mostrare che si sta facendo qualcosa. Nel contempo, si pensa forse che una critica privata abbia più effetto su Israele, perché quando è pubblica si leva un grido di offesa. Ma questo giova a Israele che pensa di sfuggire alle conseguenze”.

02:59

Germania e le armi a Israele

SEIDISERA 16.10.2024, 18:40

  • Keystone

Non solo gli Stati Uniti minacciano di cessare le forniture ad Israele, ma anche il suo secondo fornitore, la Germania che garantisce il 30% del totale. L’opposizione tedesca accusa il Governo Scholz di averne tagliate senza dichiararlo, semplicemente bloccando l’esame delle domande.

Minacciato il lavoro dell’UNRWA

La carenza di aiuti a Gaza non è stata denunciata solo dagli Stati Uniti ma anche dall’UNRWA, l’agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi, il cui capo, lo svizzero Philippe Lazzarini, in conferenza stampa a Berlino ha accusato Israele di esserne responsabile. “Entriamo in una situazione in cui carestia e malnutrizione estreme sono di nuovo probabili”, ha dichiarato, giudicando insufficienti i “50-60 convogli di aiuti alimentari destinati al sud della Striscia”. Lazzarini teme le conseguenze delle minacce che pesano sul finanziamento dell’UNRWA e anche sulla sua capacità di operare: una legge che deve passare all’esame del Parlamento israeliano vorrebbe toglierla di torno in particolare nei territori palestinesi occupati. E l’UNRWA, ha ricordato Lazzarini, è essenziale non solo per assicurare un servizio sanitario ma anche per l’istruzione dei bambini palestinesi sia a Gaza che in Cisgiordania.

Correlati

Ti potrebbe interessare