Darnella Frazier risulterà sconosciuta ai più, George Floyd invece no. Eppure i due sono legati a doppio filo, questo perché, senza la prima, probabilmente si sarebbe parlato del secondo molto meno. Sì, perché Darnella è la giovane che ha filmato l'agonia di Floyd, morto lo scorso 25 maggio a Minneapolis in mezzo a quattro agenti di polizia.
Il video della morte di Floyd, diventato virale in poche ore, è partito dal suo smartphone, dalla sua pagina Facebook, nella quale, sbigottita, aveva postato, per accompagnare quelle immagini, un lapidario “They killed him” . Senza la sua prontezza, il decesso dell'uomo sarebbe stato archiviato come “morte per complicazioni respiratorie” senza troppi inghippi. Ma così non è stato. Da quel giorno il mondo intero sta protestando e l'urlo di sdegno si alza ovunque "alto nei cieli".
Giovane, donna e afroamericana, Darnella Frazier rappresenta perfettamente quella gioventù che sta lottando contro le politiche governative in nome del clima, dei diritti umani, della parità dei sessi e di tutti quei temi caldi che infiammano le manifestazioni nelle piazze. Un collettivo che sta cercando di cambiare il mondo e che lo fa munendosi delle sue armi migliori: smartphone e social network.
I tiktoker rovinano il comizio di Donald Trump
Ed è proprio tramite i social che alcuni adolescenti hanno "rovinato" il comizio di Donald Trump a Tulsa. Molti giovani hanno prenotato i biglietti gratuiti per l'evento, salvo poi non presentarsi. Decisivo è stato il passa parola sulle piattaforme di networking, specie su TikTok, dove molte celebrità hanno incoraggiato i loro seguaci a comportarsi così. I membri del team del presidente, tratti in inganno dalle pre-registrazioni, avevano calcolato un milione di partecipanti. Le cose sono andate molto diversamente e al Bok center di Tulsa le poltrone vuote erano molte.
Trump, un comizio così così
Telegiornale 21.06.2020, 22:00