Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato martedì un decreto che ordina una riforma limitata delle forze dell'ordine nel tentativo di rispondere alle migliaia di persone scese in strada nelle ultime settimane, dopo che l’afroamericano George Floyd è stato ucciso da un poliziotto di Minneapolis, che aveva premuto il suo ginocchio sul collo del 46enne per oltre 8 minuti.
Trump, parlando dal giardino della Casa Bianca, ha dichiarato di "incoraggiare" le migliaia di unità della polizia statunitense ad adottare "le norme professionali più elevate".
Il decreto punta sulla trasparenza, con un registro dei poliziotti violenti; formazione: fondi per addestramento, e sul coinvolgimento degli operatori sociali.
Queste misure sono tuttavia inferiori a quanto richiesto dai manifestanti.
I funerali di George Floyd
Telegiornale 10.06.2020, 14:30
Trump ha ribadito a gran voce la propria volontà di instaurare nuovamente “legge e ordine”, rendendo nel contempo omaggio alle famiglie delle vittime incontrate in precedenza. "Bisogna riavvicinare polizia e comunità, non allontanarle", ha dichiarato a Washington il presidente.
Le manifestazioni si sono susseguite nelle ultime settimane, negli USA e anche in varie parti del mondo
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Telegiornale 16.06.2020, 22:00
L’inquilino della Casa Bianca ha affermato più volte di essere contrario allo smantellamento dei dipartimenti di polizia, e oggi ha aggiunto: “Gli americani lo sanno: senza polizia c’è il caos, senza la legge l’anarchia e senza sicurezza è la catastrofe”.
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Sovvenzioni solo agli irreprensibili
Il decreto presidenziale stabilisce inoltre che le sovvenzioni federali vadano solo alle unità di polizia che dimostrano, attraverso organi indipendenti, di rispettare “le più alte norme di condotta” nell’ambito “della formazione all’uso della forza e alle tecniche di disimpegno”.
I democratici si muovono alla Camera
Trump ha infine invitato il Congresso a concordare ulteriori misure. Ma un compromesso tra repubblicani e democratici sembra ancora molto lontano.
Questi ultimi hanno depositato alla Camera, ramo del Parlamento da loro controllato, un progetto di legge per vietare del tutto il ricorso alla controversa presa al collo (tecnica di strangolamento) e che riduce l’ampia immunità di cui godono gli agenti di polizia. Potrebbe essere approvato già la settimana prossima, ma è improbabile che venga avallato anche dal Senato, a maggioranza repubblicana.