Sono 2’450 le donne scomparse in Perù nei primi sei mesi del 2020: una media di 14 al giorno. A dirlo è l’Ufficio dell’Ombudsman (Difensore del popolo) peruviano.
Una grande maggioranza (oltre 1'700) è composta da bambine e adolescenti, di cui si è persa ogni traccia e la cui ricerca è resa ancora più difficile dalla pandemia di Covid-19 e dalle limitazioni ad essa legate. Nonostante il Governo abbia un protocollo specifico volto ad affrontare queste sparizioni, questo non viene applicato come dovrebbe e le famiglie, spesso devono occuparsi personalmente della ricerca dopo aver sporto denuncia. Le restrizioni ora rendono difficile – se non impossibile – anche questo.
Non è chiaro che fine abbiano fatto le donne scomparse, ma in un Paese dove dal solo inizio dell’anno sono stati segnalati 28 casi di femminicidio, e dove la violenza di genere è estremamente diffusa, non è difficile immaginarsi il loro destino. Alcuni media locali azzardano delle teorie che vanno dalla tratta di esseri umani allo sfruttamento sessuale, senza dimenticare le filiere del narcotraffico, essendo il Perù un grande coltivatore di piante di coca.
Marija Milanovic