"Il nostro dovere è minimizzare l'incertezza e gli sconvolgimenti causati dalla Brexit ai cittadini, al mondo degli affari e agli Stati membri dell'Unione Europea". Si è espresso così Donald Tusk durante la conferenza di venerdì alla Valletta, volta a definire le linee guida per i negoziati inerenti l'uscita della Gran Bretagna dall'UE. "L'UE non punirà il Regno Unito, perché la Brexit in sé rappresenta già una punizione sufficiente", ha specificato il presidente del Consiglio europeo.
Durante il discorso è stato ricordato che la Gran Bretagna dovrà onorare tutti gli impegni presi da Stato membro, così come l'UE dovrà onorare i suoi. Possibile - come si evince dalla bozza delle linee guida - un futuro accordo di libero scambio, però, come ha precisato Tusk, "l'UE non intraprenderà dei negoziati paralleli su tutte le singole questioni". Nel documento viene altresì spiegato che se la Gran Bretagna vorrà continuare a far parte del mercato unico europeo dovrà rispettare le "4 libertà" e quindi anche l'accoglienza dei migranti in arrivo dal continente. L'approccio degli Stati membri, che agiranno in modo unanime, sarà "costruttivo" e volto al raggiungimento di un accordo, ma i 27 saranno pronti a gestire la situazione nel caso in cui i negoziati dovessero saltare.
Le "disposizioni transitorie" per limitare l'incertezza causata dal "divorzio imminente" dovranno essere approvate dai dirigenti dei 27 stati europei nel vertice che si terrà a Bruxelles il 29 aprile.
AFP/Reuters/ATS/CaL / Rete Uno, notiziario 11.00 del 31.03.2017
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