Ponti crollati, case e strade spazzate via dalla furia delle acque, villaggi isolati dal mondo e due vittime già confermate. Si è svegliato in uno scenario di devastazione il dipartimento delle Alpi Marittime in Francia. Il maltempo, oltre alla Svizzera, ha infatti colpito anche l'Italia settentrionale e il sud-est della Francia, dove l'allerta rossa è cessata, ma la tempesta Alex ha lasciato dietro di sé uno scenario di distruzione in molti comuni.
Nelle zone francesi più colpite in una decina di ore sono caduti più di 500 millimetri di pioggia, ossia l'equivalente di un anno di precipitazioni, fanno sapere da MétéoFrance. Il resto l'ha fatto la morfologia della regione con le sue valli strette. I fiumi Roia, Vesubia e Tinea sono straripati, superando record secolari. Vari comuni sono rimasti completamente isolati, mentre 21’000 famiglie hanno trascorso la notte senza corrente. Stamattina ancora 11’000 utenze erano prive di elettricità e a Saint-Martin-Vésubie il Vesubia ha portato via un ponte.
Almeno due persone sono morte nei nubifragi e nelle inondazioni: due corpi sono infatti stati ritrovati, scrive sul suo sito Le Figaro. Fra i dispersi nella zona anche una coppia, che si era rifugiata sul tetto della sua casa, ormai circondata dalle onde. In poco tempo l'edificio è stato spazzato via dai flutti. I due sono dispersi, come anche due pompieri che si trovavano su una strada che ha ceduto a lato di un fiume e in acqua. È stato invece ritrovato vivo uno dei dispersi ufficiali, un gendarme. I dispersi 'accertati' sono ora sei, mentre ce ne sono tre presunti.
Il primo ministro Jean Castex e il ministro dell'interno arriveranno sul posto in giornata, mentre il presidente Macron ha espresso la sua vicinanza alle vittime e gratitudine ai soccorritori.
Paura in Norditalia, due morti e 11 dispersi
Le forti piogge hanno colpito duramente anche il Norditalia, dove in particolare resta critica la situazione in Piemonte. A Limone Piemonte il torrente Vermegnano è esondato invadendo la località turistica che è ora isolata. A Garessio e Ceva è esondato il Tanaro, mentre nel Vercellese a Borgosesia l’onda di piena del Sesia ha raggiunto gli 8,54 metri e ha causato esondazioni diffuse. Sulla riva del fiume, a Bettole (frazione di Borgosesia) nel pomeriggio di sabato è stato ritrovato il copro senza vita di un 36enne di Quorona (Vercelli): era alla guida di un automobile quando una parte della strada Doccio-Crevola, verso le 2.30, ha ceduto per la forza dell'acqua. Il veicolo è stato inghiottito dal fiume; insieme a lui viaggiava il fratello minore, che tuttavia ha avuto la prontezza di slacciarsi la cintura e mettersi in salvo dalla corrente.
Più vicino al confine con la Svizzera italiana nel Verbano Cusio Ossola vengono segnalati allagamenti a Mergozzo e a Candoglia. Disagi anche nel Biellese, dove si registrano frane e blackout. In provincia di Novara la protezione civile resta in massima allerta e a destare preoccupazione è il livello del fiume Ticino, ma anche quello del Lago Maggiore, a meno di 3 metri sotto la quota di esondazione. In tutta la regione sono undici le persone che risultano ancora disperse di cui 10 nel cuneese, su cui si stanno facendo verifiche tra il versante italiano e quello francese.
Più a ovest un vigile del fuoco volontario di Arnad, nella bassa Valle d'Aosta, è morto a causa del maltempo. Secondo quanto si è appreso una pianta gli è crollata addosso durante un intervento di soccorso nel paese. In tutta la regione, con un’allerta idrogeologica arancione, sono segnalate problematiche legate alle intense precipitazioni: sulla strada regionale della valle del Lys è crollato il ponte di Gaby.
In Lombardia sono stati oltre un centinaio gli interventi dei vigili del fuoco a Milano e provincia a causa di alberi caduti o pericolanti e allagamenti di scantinati per via delle condizioni atmosferiche delle ultime ore, caratterizzate da consistenti piogge e forte vento. Osservati speciali i fiumi Seveso e Lambro che in passato sono spesso usciti dagli argini.
Venezia, la prima del Mose
A Venezia sono emerse oggi per la prima volta dall'acqua le barriere del Mose, l'opera a difesa della città lagunare. L'alta marea per ora si trova ancora sotto il metro, ma sulla città ha iniziato a piovere e c'è un forte vento di scirocco. L'arrivo della perturbazione è in ritardo rispetto ai tempi previsti, ma le condizioni meteo-marine stanno peggiorando. Il Centro maree del Comune ha rivisto la previsione del picco di acqua alta a 125 centimetri, rispetto ai 130 iniziali, verso mezzogiorno.
Le 58 paratoie mobili del Mose si sono sollevate in un'ora e 17 minuti. L'inizio delle operazioni è avvenuto alle ore 8.35 e si è completato alle 9.52. Grazie alla loro entrata in funzione, almeno per ora Piazza San Marco evita il fenomeno dell'acqua alta ed è all'asciutto.
Il maltempo colpisce l'Europa
Telegiornale 03.10.2020, 14:30