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Le polveri fini causano 238'000 morti in Europa

Nuovo rapporto dell'Agenzia Europea dell'Ambiente: "Decessi prematuri dovuti all'esposizione a concentrazioni superiori alle linee guida"

  • 24 novembre 2022, 06:24
  • Ieri, 14:23
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Di: ATS/Red.MM 

L’inquinamento da polveri fini avrebbe causato 238'000 morti premature nell’Unione Europea nel 2020: lo sostiene un rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), pubblicato oggi, giovedì.

I decessi sarebbero stati causati "dall’esposizione a concentrazioni superiori alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità".

Si tratta di un dato in leggero aumento rispetto al 2019, quando le polveri sottili, che penetrano in profondità nei polmoni, avrebbero causato la morte prematura di 231'000 individui. L’incremento contrasta inoltre con il costante calo degli ultimi 20 anni, con una diminuzione tra del 45% tra il 2005 e il 2022.

Comorbidità

Questo aumento può essere spiegato in particolare dal fatto che la Covid-19 ha colpito più duramente le persone con co-morbilità legate all'inquinamento atmosferico (tumori, malattie polmonari o diabete di tipo 2). Inoltre, "confrontando il 2020 con il 2019, il numero di morti premature attribuibili all'inquinamento atmosferico è aumentato per le (polveri sottili) PM2,5 ma è diminuito per il (biossido di azoto) NO2 e (ozono) O3", spiega l'AEA nel suo studio.

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Nel caso delle particelle di ozono, causate in particolare dal traffico stradale e dalle attività industriali, la tendenza nel 2020 è stata in calo con oltre 24’000 decessi, ovvero una diminuzione del 3% in un anno. Per quanto riguarda il biossido di azoto, un gas prodotto principalmente dai veicoli e dalle centrali termiche, sono stati registrati più di 49’000 decessi prematuri, con un calo del 22% che può essere in parte spiegato dalla riduzione del traffico stradale durante la pandemia di Covid-19.

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Sulla strada giusta

Secondo il suo rapporto annuale, l'UE è comunque sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di ridurre i decessi prematuri di oltre il 50% entro il 2030 rispetto al 2005. All'inizio degli anni '90, le polveri sottili hanno causato quasi un milione di morti premature nei 27 Paesi dell'UE. Nel 2005, 431’000 persone stavano ancora morendo. L'inquinamento atmosferico rimane la principale minaccia ambientale per la salute degli europei.

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