C'è l'accordo, ma soltanto sulla parola. Un'intesa informale per la road map in Libia, incentrata sull'organizzazione di elezioni politiche e presidenziali il 10 dicembre, è stata raggiunta a Parigi. All'Eliseo, Emmanuel Macron ha ringraziato l'Italia per il suo "impegno esemplare".
Il rischio paventato da molti osservatori subito dopo la conclusione della Conferenza è che si sia trattato di un ennesimo tentativo di riunione internazionale: foto di famiglia, annunci ufficiali, ma senza che ne derivi una soluzione politica efficace.
La Libia del dopo-Gheddafi, frammentata e ingovernabile, non ha finora trovato soluzioni stabili. Quella prospettata oggi (martedì) al palazzo dell'Eliseo, presenti quattro dei principali protagonisti della scena politica libica - il premier al Sarraj, il maresciallo Haftar, il presidente della Camera dei rappresentanti Aguila Salah, e quello del Consiglio di stato, Khaled al-Meshri - e i rappresentanti di 20 Paesi e 6 organizzazioni internazionali, prevede almeno una data certa, il 10 dicembre.
ATS/M. Ang.