La politica UE di assistere le autorità libiche nell'intercettare i migranti nel Mediterraneo e riportarli nelle "terrificanti" prigioni in Libia "è disumana". Lo denuncia l'Alto commissario dell'ONU per i diritti umani Zeid Raad Al Hussein da Ginevra. "La sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla coscienza dell'umanità", è l'accusa di al Hussein.
Lunedì a Berna il Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale ha sottoscritto una dichiarazione per tutelare meglio i diritti dei rifugiati in Libia. Prevede, tra l'altro, la ricerca di alternative ai centri di detenzione libici e la lotta alla tratta di esseri umani.
La Libia rimane un paese instabile, dove non esistono né strutture statali né sicurezza, scosso dai continui scontri tra fazioni e tra queste e gli jihadisti. Una delle battaglie più recenti è stata combattuta sabato dall'esercito nazionale libico (LNA) del generale Khalifa Haftar, che ha annunciato di aver preso il pieno controllo di Sidi Akribesh, un quartiere di Bengasi in cui erano rimasti asserragliati estremisti islamici.
La battaglia di Bengasi, novembre 2017
ATS/M. Ang.