Nessun segno di rincrescimento o scuse da parte della Guida suprema iraniana. Al contrario, dopo aver taciuto sinora, l’ayatollah Ali Khamenei ha preso la parola lunedì, accusando i nemici storici, Stati Uniti ed Israele, di aver fomentato le proteste antigovernative innescate dalla morte di Masha Amini.
"Dico chiaramente che queste rivolte e l’insicurezza sono opera degli USA, del regime sionista usurpatore, dei loro mercenari e di alcuni iraniani traditori che li hanno aiutati dall’estero" ha dichiarato l’83enne Khamenei.
Mahsa Amini, la giovane curda iraniana di 22 anni, è morta lo scorso 16 settembre, tre giorni dopo essere stata arrestata per aver violato il rigido codice di abbigliamento della Repubblica Islamica, che impone alle donne di indossare il velo. La sua morte ha scatenato un'ondata di manifestazioni in Iran e raduni di solidarietà con le donne iraniane in molte città del mondo.
Una protesta che è continuata anche oggi, lunedì, in varie università del Paese, fa sapere il portale iraniano con sede a Londra "Iran international". Gli studenti hanno manifestato negli atenei di Shiraz e Birjand, oltre che in alcune università di Teheran, chiedendo il rilascio di alcuni coetanei arrestati nei giorni scorsi nell'Università Sharif, sempre nella capitale.
In piazza per l'Iran
Il Quotidiano 01.10.2022, 21:00