E' salito ad almeno 12 il bilancio dei morti nel rogo del grattacielo di Londra, ma il numero delle vittime "è destinato ad aumentare". Lo ha affermato mercoledì sera un funzionario di Scotland Yard. Secondo il sindaco della città Sadiq Khan, ci sono ancora "molte persone che mancano all'appello" fra i residenti della Grenfell Tower, l'edificio di 24 piani incenerito dalle fiamme. I racconti sono raccapriccianti: persone che si gettavano dalle finestre per salvarsi, o che lanciavano altri, come il caso di una madre che ha gettato il figlio da un piano alto del palazzo e che si è salvato per miracolo.
Intanto sale la polemica sulla sicurezza dopo il rogo. Si parla sempre più infatti di una tragedia annunciata dal comitato di inquilini che aveva lanciato negli anni vari allarmi, rivolgendosi in primo luogo alla ditta proprietaria dell'immobile, che li aveva rassicurati affermando che era tutto in regola. La torre era stata sottoposta di recente a un lavoro di ristrutturazione da 8,6 milioni di sterline, fra cui un nuovo rivestimento con materiale isolante, che si era concluso nel maggio 2016.
Ma i residenti avevano avanzato forti dubbi sui lavori, sull'utilizzo massiccio di pannelli in plastica, infiammabili, e sul fatto che i rischi di un incendio del palazzo rimanevano molto alti. Come se non bastasse le misure antincendio spiegate in appositi cartelli invitavano i residenti a chiudersi in casa e aspettare i pompieri. Non solo, non ha funzionato il sistema antincendio e nemmeno gli spruzzatori che possono limitare la diffusione delle fiamme.
Un fatto simile era accaduto nel 2009 a sud di Londra, quando era divampato un incendio in un condominio, la Lakanal House; in quel caso erano morte sei persone.
ATS/AP/Reuters/EnCa
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RG 18.30 el 14.6.2017 Le reazioni, il servizio di Alan Crameri
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