Gli oligarchi di Vladimir Putin non avranno "un posto dove nascondersi" con le nuove sanzioni del Regno Unito. Lo ha detto la ministra degli Esteri britannica Liz Truss parlando con Sky News della crescente tensione al confine tra Russia e Ucraina.
"La nostra priorità numero uno è dissuadere Vladimir Putin dall'intraprendere quell'azione", ha detto parlando dell'eventualità che Mosca decida per l'intervento militare. "Per questo siamo pronti a schierare altre truppe in Estonia e stiamo fornendo supporto aereo e altre armi di difesa all'Ucraina, onde assicurarci che sia nella migliore posizione possibile se Vladimir Putin dovesse tentare un'incursione", dice la Truss.
La ministra britannica ha annunciato che la prossima settimana saranno imposte sanzioni ancora più dure che "prendano di mira quegli interessi russi che hanno rilevanza per il Cremlino. Niente è escluso".
Ma il Cremlino va avanti per la sua strada
Il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, ha affermato domenica che Mosca vuole relazioni "rispettose" con Washington, sottolineando l'importanza per la Russia di ottenere garanzie concrete per la sua sicurezza sullo sfondo della crisi ucraina.
"Vogliamo relazioni buone, giuste, rispettose e uguali con gli Stati Uniti, come con qualsiasi altro Paese al mondo", ha detto Lavrov in un'intervista trasmessa alla televisione russa, sottolineando tuttavia che Mosca "non vuole rimanere in una posizione in cui la (sua) sicurezza è regolarmente violata". Lavrov ha poi parlato dell'allargamento dell'Alleanza atlantica verso est, ricordando che "ogni volta si scopre che la linea che i Paesi NATO devono difendere si sposta più a est" e "ora si è già avvicinata all'Ucraina".
Intanto al vertice delle destre sovraniste europee riunitesi sabato a Madrid è stata redatta una dichiarazione congiunta firmata dai leader presenti, tra cui i premier di Ungheria e di Polonia Viktor Orbán e Mateusz Morawiecki, nella quale Mosca è espressamente accusata dell'escalation tuttora in atto. "Solidarietà, determinazione e cooperazione nella difesa tra le nazioni d'Europa sono necessarie di fronte a tali minacce", si precisa nel testo.