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Macron e la contestata difesa di Depardieu

Il presidente francese si è espresso in tv in difesa dell’attore al centro della bufera per diverse accuse di stupro e sessismo, che lui contesta – Scoppia la polemica politica

  • 21 dicembre 2023, 13:06
  • 21 dicembre 2023, 13:06
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RG 12.30 del 21.12.2023 - Il servizio di Alessandro Grandesso

RSI Info 21.12.2023, 13:01

  • archivio keystone
Di: Alessandro Grandesso 

Attore di fama internazionale, Gérard Depardieu deve difendersi da molteplici accuse di stupro e aggressioni sessuali che nega, ma per cui è finito anche sotto inchiesta. Da ieri il 74enne comunque può contare su un sostegno di peso. A difenderlo infatti è Emmanuel Macron che si è schierato pubblicamente al suo fianco, non solo in nome della presunzione d’innocenza, ma anche per lo status di “genio della sua arte che rende fiera la Francia”. Una posizione, quella del Presidente della Repubblica, che ha provocato reazioni indignate.

Intervenuto in tv, durante la trasmissione “C à Vous” su France 5, Macron si è detto “un grande ammiratore” di un “immenso attore” come Depardieu che “ha fatto conoscere la Francia, i nostri grandi autori e personaggi in tutto il mondo” e che per questo “rende fiero il Paese”. Una risposta anche alla Ministra della cultura, Rima Abdul Malak che di recente aveva invece dichiarato che “Depardieu è una vergogna per la Francia”, dopo che l’attore era stato ripreso mentre esprimeva commenti volgari e degradanti nei confronti di una minorenne a cavallo, durante un viaggio in Corea del Nord del 2018. Immagini rivelate a inizio mese dalla trasmissione “Complément d’enquête”, su France 2.

Anche per questo, Abdul Malak ha deciso di avviare una procedura disciplinare per ritirare la Legion d’onore a Depardieu che l’ha comunque messa a disposizione della ministra. Ma per Macron si tratta di una manovra fuori luogo: “Da Presidente sono il Gran Maître dell’Ordine e la Legion d’onore non esiste per fare la morale”. Insomma, Depardieu non si tocca, nonostante le accuse che si moltiplicano nei suoi confronti.

Ad aprile, un’inchiesta del sito Mediapart aveva portato a galla le testimonianze di almeno sedici donne che evocano violenze sessiste e sessuali. Per stupro, l’attore è stato messo sotto inchiesta dopo la denuncia dell’attrice Charlotte Arnould, mentre al vaglio degli inquirenti vi sono altre due denunce da parte dell’attrice Helene Darras e della giornalista spagnola Ruth Baza, per fatti che riguardano il 1995.

Il 74enne respinge ogni accusa: “Non sono né uno stupratore né un predatore”. Ed è stato difeso domenica pure dai familiari con una tribuna sul settimanale Journal du Dimanche. Ieri, invece, è arrivato il sostegno del capo dell’Eliseo: “Non contate su di me per fare la caccia all’uomo”, ha dichiarato Macron provocando un’ondata di reazioni. Per il leader dei socialisti, Olivier Faure, le parole del capo di Stato sono un “insulto al movimento che lotta contro le violenze fatte alle donne”. Per la portavoce dei Verdi, Sophie Bussiere, Macron si fa “capo promotore della cultura dello stupro”. Mentre per la presidente del movimento MeToo, Emmanuelle Dancourt, “un presidente non dovrebbe esprimersi in tal modo”.

Nel frattempo, il Museo delle cere di Parigi ha preferito ritirarne la statua. In Québec, Depardieu è stato radiato dall’Ordine nazionale e il comune di Estaimpuis, in Belgio, gli ha tolto la cittadinanza onoraria concessa nel 2013.

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