Il governo Attal si è dimesso ufficialmente martedì sera, ma rimarrà in carica per “qualche settimana”. La conferma dell’accettazione da parte del presidente francese è giunta poco dopo le 18:00. Nel frattempo la sinistra resta divisa sul proprio candidato premier.
Era stato poche ore prima lo stesso Emmanuel Macron a comunicare al Governo, riunito in un consiglio dei ministri, che avrebbe accettato le dimissioni del primo ministro e della sua squadra alla fine della giornata, hanno riferito i partecipanti all’AFP.
Il capo di Stato ha detto loro che il Governo sarà da quel momento in poi incaricato della “gestione degli affari correnti” e ha fatto capire che questa situazione potrebbe “durare per qualche tempo”, “qualche settimana”, verosimilmente almeno sino alla fine dei Giochi Olimpici (26 luglio - 11 agosto), secondo le parole degli stessi ministri.
Le dimissioni consentiranno ai membri del governo eletti come deputati di tornare ai loro mandati parlamentari in modo da poter partecipare, questo giovedì, alle elezioni per la presidenza dell’Assemblea nazionale e poi venerdì e sabato all’assegnazione delle cariche strategiche in parlamento.
A sinistra, intanto, le discussioni per indicare un candidato primo ministro stanno diventando sempre più tese all’interno del Nuovo Fronte Popolare, con Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, che si rifiuta di portarle avanti fino a quando non sarà stato trovato un nome comune per il posto al vertice.
Socialisti, comunisti ed ecologisti sono comunque tornati nella mischia lunedì sera, proponendo una figura della società civile, Laurence Tubiana. La negoziatrice dell’Accordo sul clima di Parigi era stata proposta come candidata per entrare in governo nel 2020, ma lei aveva escluso questa possibilità in quanto piuttosto critica nei confronti della politica climatica di Macron.
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