Il presidente francese, Emmanuel Macron, mercoledì in conferenza stampa a Parigi, invoca una ‘”rifondazione della vita politica”, per bloccare l’avanzata degli estremisti, siano essi di destra o di sinistra, in vista delle elezioni politiche anticipate del 30 giugno e del 7 luglio.
“La federazione di un progetto - ha spiegato Macron - non è ‘chi mi ama mi segua’, ma la volontà sincera e umile” di costruire un “consenso” con le forze politiche che difendono “senza ambiguità i valori della repubblica” e chi “vuole una Francia e un’Europa più forte”.
Il capo di Stato transalpino ha poi fatto un accenno ai cambiamenti di fronte evidenziatisi dopo le elezioni del 9 giugno, come nel caso dei Républicains. “Da domenica ormai cadono le maschere ed è una prova di verità”, ha sibilato Macron aprendo la sua conferenza stampa a Parigi. “Si vede la differenza fra chi difende i propri interessi e chi difende quelli comuni”, ha aggiunto.
Macron lancia la campagna
Telegiornale 12.06.2024, 20:00
Le alleanze a sinistra e destra sono “costruzioni di apparati, in nessun caso delle maggioranze per governare”, ha detto Macron, invitando a unirsi “al blocco centrale, progressista, democratico e repubblicano”.
Questo blocco, che unisce famiglie politiche ognuna con la propria identità, ha imparato a lavorare insieme da sette anni, è unito e chiaro nel suo rapporto con la Repubblica, con l’Europa e sulle sue priorità. Ed è lo zoccolo duro di un progetto di governo coerente. Lo ritengo utile al Paese”, ha precisato il presidente francese.
Macron parla ai francesi
Telegiornale 12.06.2024, 12:30
Macron ha poi rimarcato le differenze fra i Républicains e il Rassemblement National di Marine Le Pen, in particolare sul programma economico: “Pensate che Ciotti, con i Républicains che lo seguono, lui che spiegava che la maggioranza è troppo lassista e bisognava consolidare rapidamente la spesa pubblica, governerà con il Rassemblement National, il cui programma è stato valutato da organismi indipendenti ad un costo di cento miliardi di euro all’anno per i contribuenti?”.
Intanto, rischia di degenerare la situazione a Parigi alla sede dei Républicains, i cui principali dirigenti sono in disaccordo con l’intesa elettorale del presidente Eric Ciotti con il partito di estrema destra di Marine Le Pen.
Dopo il rifiuto di partecipare all’ufficio politico che potrebbe destituirlo, Ciotti ha infatti deciso di far chiudere la sede del partito, secondo il quotidiano Le Parisien. Tutti i dipendenti hanno l’ordine di lasciare gli uffici al più presto: “Direi che è impazzito, io resto” ha dichiarato un dipendente del partito di alto livello.