L'amministratore delegato della società che gestisce i due scali aeroportuali milanesi (SEA) si è detto prudentemente soddisfatto per i disagi "tutto sommato limitati" causati dall'operazione denominata "Bridge". Ossia dall'inglobamento praticamente totale dello scalo di Linate da parte dell'aeroporto di Malpensa.
La situazione straordinaria, che durerà per i tre mesi necessari alla ristrutturazione di Linate è appena iniziata, ha ammesso Armando Brunini e nelle prossime settimane e mesi mi aspetto anche momenti di difficoltà, ma a parte qualche coda sulla statale 336, ai bar e in certi frangenti, anche agli sportelli dei check-in, oggi tutto si è svolto meglio del previsto. Anche perché con un volume di traffico e di passeggeri improvvisamente aumentato del 43% nessuno era autorizzato a sperare in un miracolo.
La riduzione provvisoria ad un unico aeroscalo milanese, ha comportato anche il ritorno in provincia di Varese di Alitalia, la compagnia di bandiera italiana che dieci anni fa aveva deciso di concentrare la sua presenza su Linate.
Superata la prima fase del trasloco, la SEA attende con altrettanta trepidazione gli appuntamenti di lunedì, quando si ripresenteranno i pendolari e del prossimo fine settimana, quando è atteso il grande esodo per le vacanze. Resta il fatto che oggi, rispetto a sabato scorso, i tempi di attesa dei passeggeri ai "filtri della sicurezza" sono addirittura scesi di qualche minuto. Un particolare che Armando Brunini non ha mancato di sottolineare nel corso del primo bilancio provvisorio davanti alla stampa svoltosi a mezzogiorno.
A Linate nel frattempo sono già entrate in funzione le ruspe per il rifacimento totale della pista (ormai indispensabile per questioni di sicurezza) e degli edifici che ospiteranno i nuovi servizi. La prima fase dei lavori per il nuovo aeroporto di Milano-Linate terminerà il 27 ottobre. Mentre per l'inaugurazione definitiva del nuovo secondo scalo milanese bisognerà attendere il 2021.
ATS/mpe