Un tribunale di Sydney ha dato ragione, venerdì, a una madre di 20 anni, a cui era stata negata la possibilità di allattare il suo bambino di 11 mesi a causa dei tatuaggi incisi sul proprio corpo. I giudici hanno stabilito, all'unanimità, che le prove non permettono di identificare un rischio per la salute del piccolo.
Il padre del neonato, da cui la giovane è separata, aveva domandato l'affidamento, motivando questa richiesta con i disturbi psichiatrici e la tossicodipendenza dei quali, secondo lui, la donna soffre e, soprattutto, con i disegni che da poco le ricoprono un dito e un piede.
La neomamma, che è tra l'altro risultata negativa ai test dell'HIV e dell'epatite, aveva inoltrato ricorso contro questa prima sentenza e, il 5 giugno, le era stato concesso di vivere con il pargoletto, a patto che non venisse nutrito con il suo latte, salvo poi ottenere il via libera.
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