La presidente del Front National e candidata all'Eliseo, Marine Le Pen, ha risposto con una lettera di rifiuto alla convocazione per un interrogatorio nel quadro dell'inchiesta sugli incarichi fittizi dei suoi assistenti parlamentari a Strasburgo, sulle cui mansioni è aperta un'indagine per truffa e abuso d'ufficio. Una, l'ex cognata della presidente del Front National e sua capo gabinetto, è stata incriminata. Il Parlamento di Strasburgo chiede alla Le Pen il rimborso di 340'000 euro.
Nella lettera, secondo Le Monde, Marine Le Pen ha dichiarato che non si recherà ad alcuna convocazione di polizia o dai giudici (da lei accusati due giorni fa di "complotto" ai suoi danni) fino alla conclusione delle elezioni politiche dell'11 e 18 giugno.
Il colpo sferrato dai magistrati antifrode sarebbe stato da KO per chiunque, ma Marine Le Pen non fa una piega. Anzi continua a rimanere in testa nei sondaggi al 26,5% delle intenzioni di voto, lasciando al 19% sia François Fillon (candidato della destra, a sua volta indagato per presunti impieghi fittizi della moglie Penelope) sia Emmanuel Macron (ex ministro dell'economia e pupillo dell'uscente François Hollande).
ATS/M. Ang.