La Commissione europea ha deciso martedì di lanciare procedure di infrazione per Polonia, Ungheria e Cechia per i mancati ricollocamenti di profughi da Italia e Grecia. Ad annunciarle è stato il commissario europeo Dimitris Avramopoulos citando la relazione di giugno sullo stato d’attuazione delle “relocation”.
Il premier ceco Bohuslav Sobotka pensa che Bruxelles “insista ciecamente nel continuare a spingere per quote di migranti” che per Praga “non sono funzionali” e conferma che il Governo difenderà la sua posizione.
Dal canto suo, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, dopo l'annuncio di Bruxelles dell'apertura delle procedure di infrazione, valuta il sanzionare chi non rispetta gli impegni sulla ricollocazione un “ricatto e un atto antieuropeo”.
Avramopoulos risponde ricordando che “nonostante i ripetuti appelli, Ungheria, Cechia e Polonia non si sono attivate per oltre un anno. Budapest non ha mai fatto nulla, Varsavia ha offerto accoglienza nel 2015 senza fare altro e la Cechia non ha più ricollocato dall'agosto 2016”.
Reuters/ANSA/AFP/EnCa