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Migrazioni, il Brasile si smarca

Il Patto ONU firmato a Marrakech "è inadeguato". Lo ha dichiarato il futuro ministro degli Esteri Araujo. L'ONU: "Argomentazioni sconfortanti"

  • 11 dicembre 2018, 18:52
  • 22 novembre, 23:32
00:26

Not 16.00 dell'11.12.2018

RSI Info 11.12.2018, 18:40

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Di: ATS/not/Bleff 

Il futuro ministro degli esteri del Brasile, Ernesto Araujo, ha annunciato che il suo paese si dissocerà dal Global Compact, il patto globale sulle migrazioni promosso dall'ONU e firmato lunedì a Marrakech dal responsabile ancora in carica del dicastero brasiliano, Aloysio Nunes Ferrera. L'ONU dal canto suo, ha minimizzato l'annuncio del ritiro, ricordando al presidente Jair Bolsonaro i suoi futuri obblighi.

"Si tratta di uno strumento inadeguato per affrontare la questione", ha scritto Araujo su Twitter. Secondo il futuro capo della diplomazia brasiliana, "l'immigrazione non deve essere trattata come una questione globale, bensì in base alla realtà sovrana di ogni paese". Da parte sua, Nunes Ferrera ha reagito dicendosi "sconfortato" dagli "argomenti in base ai quali il presidente eletto vorrebbe dissociarsi dal Patto Globale", giacché questa intesa "non risulta incompatibile con la realtà brasiliana: siamo un Paese multietnico, fatto di migranti arrivati da orizzonti diversi".

Questo patto non vincolante di 34 pagine è il primo strumento a livello internazionale volto a far sì che gli Stati cooperino al ritorno dei propri cittadini. Nelle scorse settimane è stato criticato da più fronti tanto che il Consiglio federale ha rinunciato a partecipare alla conferenza internazionale che lunedì, nel giorno del 70esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, ha portato a Marrakech alla firma del documento. I paesi che lo hanno siglato sono 164, meno quindi dei 193 che lo scorso luglio a New York avevano dato un loro primo sostegno all'iniziativa.

Decida il Parlamento

Per quanto attiene alla Svizzera, il Consiglio nazionale ha deciso che tocca al Parlamento, e non al Consiglio federale, decidere se occorra o meno firmare il Patto, approvando una mozione in materia con 121 contro 70. Gli Stati avevano già adottato una mozione identica due settimane fa.

La quasi totalità del dibattito si è svolta la settimana scorsa. Oggi si è espresso unicamente il consigliere federale Ignazio Cassis. "Il Patto, che è conforme alla politica migratoria portata avanti dalla Confederazione, è nell'interesse della Svizzera", ha spiegato il ministro degli esteri, "rinunciare all'accordo nuocerebbe all'immagine della Confederazione e danneggerebbe le relazioni bilaterali con certi Paesi".

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