Il numero di persone fuggite da guerre, persecuzioni e violenze nel mondo ha segnato un primato di 65 milioni a fine 2015, quasi il 10% in più rispetto al 2014: lo rivela l'ultimo rapporto dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).
A fine 2014, il totale era di 59,5 milioni. È la prima volta che la soglia di 60 milioni è stata superata. Circa la metà dei rifugiati di tutto il mondo sono bambini e la guerra in Siria è la principale causa mondiale di fuga. Una persona su 113 al mondo è oggi un richiedente asilo, sfollato interno o rifugiato.
La Siria con 4,9 milioni di rifugiati, l’Afghanistan con 2,7 milioni e la Somalia con 1,1 milioni rappresentano da soli oltre la metà dei rifugiati. Allo stesso tempo, la Colombia, con 6,9 milioni, è il paese con il più alto numero di sfollati interni, seguita dalla Siria, con 6,6 milioni, e l’Iraq, con 4,4 milioni.
Per Filippo Grandi, Alto commissario dell’ONU per i rifugiati “un numero elevatissimo di migranti muore in mare ogni anno. Sulla terraferma, le persone che fuggono dalla guerra trovano la loro strada bloccata da confini chiusi. La politica in alcuni paesi gravita sempre più verso restrizioni nell’accesso alle procedure d’asilo. Ciò che deve davvero prevalere è lo spirito di unità”.
ats/M.A.
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