Nuova accelerazione dal fronte del riarmo in chiave anti-russa. Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia si ritirano congiuntamente dalla convenzione di Ottawa sulla messa al bando delle mine antiuomo. Lo ha dichiarato martedì il Ministero della difesa lituano.
“Con questa decisione, stiamo inviando un chiaro messaggio: i nostri paesi sono pronti e possono utilizzare tutte le misure necessarie per difendere il nostro territorio e la nostra libertà”, hanno dichiarato i ministri nella nota congiunta. La decisione dovrà ora essere approvata dai parlamenti dei quattro paesi.
Le mine antiuomo sono state usate da entrambe le parti nel conflitto tra Ucraina e Russia. Gli stessi Stati Uniti, come Mosca, non hanno mai sottoscritto il bando e nel novembre dello scorso anno Joe Biden aveva autorizzato la consegna di una fornitura di questi ordigni a Kiev.
L’annuncio di Vilnius segue di pochi giorni quello della stessa Lituania che ha deciso di abbandonare la Convenzione internazionale che vieta le devastanti bombe a grappolo. Una strada che anche il premier polacco Donald Tusk intende imboccare.
La Polonia, una decina di giorni fa, ha inoltre affermato di prendere in considerazione l’acquisizione di armi nucleari. Lo stesso Tusk, al proposito, ha parlato di “seri colloqui” con Parigi per estendere l’ombrello nucleare francese. La Polonia non ha escluso di dotarsene in proprio: “Questa è una corsa per la sicurezza, non per la guerra”, ha detto il premier polacco. La Polonia è già uno dei Paesi europei che spende di più per la difesa e sta cercando di costruire un esercito di 500’000 uomini.
RG 12.30 del 06.03.2025 La Lituania abbandonare la Convenzione internazionale che vieta le devastanti bombe a grappolo
RSI Info 06.03.2025, 15:44
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Ucraina, la situazione sul fronte orientale
Telegiornale 17.03.2025, 20:00