La Russia risponde alla mossa del presidente statunitense Joe Biden, che ha dato all’Ucraina il via libera per l’utilizzo di armi a lungo raggio americane: il presidente russo Vladimir Putin ha sottoscritto l’aggiornamento della dottrina nucleare, estendendo la possibilità di utilizzare armi atomiche.
La Russia potrà usarle come “estrema risorsa per proteggere la sovranità del paese” se sarà minacciata da un attacco nucleare o con armi convenzionali, secondo quanto previsto dalla nuova dottrina. Putin potrà così decidere una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte dell’Ucraina con l’uso di missili forniti da paesi occidentali.
“Era necessario adattare il documento alla situazione attuale” ha spiegato Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, di fronte a quelle che Putin considera “minacce” provenienti dall’Occidente contro la sicurezza della Russia.
Già alla fine di settembre, il presidente russo aveva avvertito che qualsiasi attacco condotto da un paese non nucleare (come l’Ucraina) ma sostenuto da una potenza nucleare (come gli Stati Uniti) avrebbe potuto essere considerato come un’aggressione congiunta.
Lunedì il portavoce del Cremlino aveva detto che l’autorizzazione concessa da Biden all’Ucraina (decisione anticipata dai media statunitensi) porta “a una situazione fondamentalmente nuova in termini di coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto”. L’uso dei missili sarebbe autorizzato limitatamente alla regione di Kursk.
Missili a lungo raggio: Mosca ammonisce gli USA
Telegiornale 18.11.2024, 12:30