Mueller contesta Barr

Il procuratore speciale Robert Mueller, autore del rapporto sulle ingerenze russe nelle ultime presidenziali statunitensi, ha scritto al ministro della giustizia Bill Barr contestando la sua esposizione delle conclusioni del testo, che considera troppo favorevoli a Donald Trump. La lettera datata 27 marzo è finita nelle mani dei giornalisti del Washington Post. Si legge che il riassunto di quattro pagine non traduce "il contesto, la natura e la sostanza" del rapporto, che Barr aveva ricevuto per primo.

"Il pubblico è ora confuso sugli aspetti critici dell'inchiesta e questo minaccia uno degli obiettivi centrali, ovvero garantire la fiducia della popolazione nei risultati della stessa", scrive ancora Mueller, che dopo lo scritto ha avuto diverse conversazioni telefoniche con Barr.

In particolare, Barr aveva affermato che Mueller non aveva trovato prove di collusione fra Mosca e il team che condusse la campagna dell'attuale inquilino della Casa Bianca, mentre era stato più circospetto sulla possibilità che Trump si fosse indebitamente intromesso nelle indagini. In conclusione, aveva comunque affermato che non c'erano le basi per perseguire il presidente.

I democratici erano insorti, ottenendo la pubblicazione perlomeno di una versione priva dei passaggi maggiormente confidenziali. Ne emergono le pressioni del magnate e il suo tentativo, andato a vuoto, di allontanare Mueller prima che completasse il suo lavoro.