Il calciatore belga Radja Nainggolan – ex nazionale ed ex Inter e Roma – è stato rilasciato dal carcere, ma è formalmente indagato per partecipazione a un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti accusata di aver importato cocaina dall’America Latina all’Europa, attraverso il porto d’Anversa, e di averla distribuita in tutto il Belgio. Lo ha stabilito un giudice di Bruxelles al termine di un lungo interrogatorio.
Dopo una nottata passata in carcere, Nainggolan è stato “rilasciato con condizioni” ed è quindi sottoposto a libertà vigilata. Ancora non è chiaro se il calciatore avrà l’obbligo di firma o se sarà controllato a distanza con un braccialetto elettronico.
I suoi avvocati anche oggi hanno insistito sulla precedente linea difensiva, ovvero che il calciatore non sarebbe sospettato di nulla direttamente legato alla droga, ma gli sarebbe stato chiesto un semplice chiarimento sulle somme di denaro prestate a conoscenti. “Si tratta di soldi che ha dato a persone che voleva aiutare finanziariamente perché è un uomo gioviale. Dobbiamo ora determinare - ha detto il legale ai media belgi - se queste persone hanno utilizzato questi soldi illegalmente”.
Insomma, la linea difensiva era che “l’ingenuo” Nainggolan avrebbe potuto rispondere al massimo del reato di riciclaggio di denaro, un illecito decisamente meno grave di quello di affiliazione a una banda criminale dedita al traffico internazionale di cocaina, quello che però alla fine gli ha contestato il giudice. Nessun prosieguo di indagine, invece, per riciclaggio.
Intanto, la retata di lunedì e le trenta perquisizioni della polizia federale belga hanno cominciato a fare le prime vittime: dei 18 componenti dell’organizzazione finita nelle maglie degli inquirenti già otto sono in galera e 10 sono sotto l’esame delle autorità inquirenti.
Onda bianca. La cocaina travolge l’Europa
Falò 08.10.2024, 21:10
Notiziario
Notiziario 27.01.2025, 14:00
Contenuto audio