Mondo

Negozi chiusi e finestre spalancate per asciugare l'acqua

Viaggio di SEIDISERA in alcune località che, tre mesi fa, sono state vittime dell'alluvione che ha flagellato l'Emilia Romagna - "Tenere duro? No, ora servono aiuti concreti"

  • 2 settembre 2023, 15:10
  • 2 settembre 2023, 15:23
568873700_highres.jpg

Un'immagine scattata pochi giorni dopo l'alluvione

  • Keystone
Di: Anna Valenti/Red.MM

Faenza, Forlì, Modigliana, Conselice…è lì che ci porta una serie di reportage di SEIDISERA. Nomi di località che abbiamo visto campeggiare sulle prime pagine di giornali, sentito in radio e televisione lo scorso maggio, perché sono alcuni dei luoghi maggiormente colpiti dall’alluvione che in primavera ha flagellato l'Emilia Romagna. Un evento catastrofico che ha provocato la morte di 15 persone, annegate o trascinate via dal fango, ma anche un'enorme quantità di danni. La nostra corrispondente Anna Valenti è andata a vedere qual è la situazione sul terreno a tre mesi dagli eventi :

Si parte da Forlì

Riaccendere i fari, raccontare la situazione in cui oggi versa l'Emilia Romagna. Questo lo scopo del viaggio nei luoghi più colpiti dall'alluvione. Si parte da Forlì. A colpire subito, il fatto che il centro insieme a grandi fette della città lontane dal fiume siano intatte. Al di là del ponte della Schiavonia invece, la situazione cambia. Alberi divelti ancora nel gretto del fiume. Persone che tutt'oggi continuano a ripulire dal fango le loro abitazioni. Come la famiglia Bergamaschi, che incontriamo lungo la via per Faenza, attraversando il quartiere Cava. Hanno una carrozzeria. Chiusa da maggio. Non si sa quando riaprirà. Non solo manca il morale. Ma mancano le risorse economiche per rimettersi in piedi da soli. "I soldi promessi non sono arrivati", spiegano. Ma questo è il leitmotiv che d'omonima tutto il viaggio.

L'Emilia Romagna tre mesi dopo l'alluvione

SEIDISERA 28.08.2023, 18:45

  • imago

Negozi ancora chiusi a Faenza

A Faenza stessa fotografia. La differenza però è che qui il centro è stato pesantemente toccato. Insieme alle case al di là del Ponte Rosso, aperte per cercare di asciugare i muri intrisi di acqua, la cosa la cosa che colpisce di più sono i negozi chiusi di corso Saffi è Corso Garibaldi, ancora sporchi di fango. Piccole attività commerciali che non riapriranno più. Un'infilata di negozi uno dietro l'altro.

Alluvioni Romagna, come sta Faenza

SEIDISERA 29.08.2023, 18:16

  • Keystone

Modigliana e le colline dimenticate

La strada che da Faenza porta a Modigliana, in collina, oramai è una sola. L'altro accesso è impraticabile causa la caduta di un ponte. Le colline tondeggianti e verdi a tratti si fanno brusche e spoglie. Le frane hanno portato via tanto tanto bosco. Hanno portato via anche una parte di strada. Poco prima dell’entrata del paese, una delle due corsie è franata, si viaggia a traffico alternato. Un dramma per persone che come Veruska e Claudio hanno un'azienda vitivinicola. Le frane hanno portato via una parte di vigna. Le strade precarie non permettono ai turisti di venire a comprare il vino come prima; lo stesso accade agli agriturismi. Ma Modigliana è l'emblema della situazione in cui versano i paesi collinari. Perché se i lavori di riparazione degli argini in pianura sono iniziati, in collina, laddove tutto è iniziato, i torrenti e i canali non sono ancora stati puliti. E il timore che le piogge dell’autunno possano sfregiare nuovamente il territorio è un fantasma che aleggia tra tutti i cittadini.

SEIDISERA del 31.08.2023. L'Emilia-Romagna a tre mesi dall'alluvione

SEIDISERA 31.08.2023, 18:48

  • Keystone

"Prima era pieno di giornalisti, ora non c'è nessuno"

"L'incrocio più famoso d'Italia. Così ho soprannominato quel punto vicino alla piazza di Conselice...li erano assiepati tutti i giornalisti, dirette su dirette da parte di tutte le piccole e grandi testate. Ora non c'è nessuno. Nessuno parla più di noi, nè di Conselice né dei territori alluvionati dell'Emilia Romagna. Ci sentiamo abbandonati." Così si è espresso ai nostri microfoni il signor Franco, a Conselice, non distante al Palazzetto dello sport dove si continuano a distribuire aiuti alle persone che a seguito dell'alluvione hanno perso tutto.

Alto, la barba incolta brizzolata, ha occhi lucenti. Come tutti i romagnoli è ironico, la butta sul ridere, ma il tono divertito cambia quando pensa alle persone che conosce che hanno perso tutto e non hanno più una casa. "Racconta quello che vedi, raccontalo a tutti, perché si sappia che abbiamo ancora molti problemi...e che abbiamo paura per l'avvicinarsi dell'autunno. Non vogliamo rivivere quell'incubo".

SEIDISERA del 01.09.2023: Nel borgo di Conselice tre mesi dopo l'alluvione

RSI Info 01.09.2023, 20:16

  • Keystone

"Tin Botta? Anche no"

Insieme alla rabbia e alla delusione e una certa tristezza, un sentimento di abbandono, di lontananza delle istituzioni, per gli aiuti - indispensabili per riaprire- promessi e non ancora arrivati, ma soprattutto senza certezza di quando arriveranno. “Tin Botta Romagna? Anche no…”, dice Silvia, riferendosi la modo di dire romagnolo traducibile in italiano con "tieni duro".

Ora tutti vogliono aiuti concreti e soprattutto prospettive. Soprattutto si chiede di ripensare questo territorio per metterlo davvero in sicurezza. Una grande sfida sia per i vertici regionali, sia per il neo-nominato commissario della Ricostruzione, il Generale Figliuolo.

Alluvione in Emilia Romagna, le critiche di Bonaccini

SEIDISERA 30.08.2023, 18:27

  • Keystone

Correlati

Ti potrebbe interessare