Il Consiglio dei ministri italiano ha varato oggi, martedì, il decreto maltempo, per far fronte all'emergenza climatica che ha colpito negli ultimi giorni l'Emilia-Romagna. Il decreto prevede lo stanziamento di oltre due miliardi di euro, destinati alla regione per rispondere rapidamente alle emergenze, come la rimozione dell'acqua dalle strade e la distribuzione di alloggi per le persone.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al tavolo con il presidente della regione, Stefano Bonaccini, ha descritto il provvedimento, che prevede anche "un contributo a fondo perduto per le imprese esportatrici danneggiate dall'alluvione, con una copertura di ulteriori 300 milioni di euro".
Il decreto legge tutela anche i lavoratori autonomi, ai quali è riservato uno stanziamento "una tantum fino a 3'000 euro", ma limitato a una copertura totale fino a 300 milioni, ha aggiunto Meloni dopo il Consiglio dei ministri.
Sul decreto si è pronunciato anche il presidente dell'Emilia-Romagna, Bonaccini. Le risorse, "limitatissime", servono per il pronto intervento e per ristabilire la situazione. "C'è chi ha perso tutto e chi quasi tutto", racconta, invocando già un decreto per la ricostruzione. "Solo i danni alle strade sono di un miliardo" - spiega Bonaccini, illustrando indicativamente i costi futuri - "in questo caso i danni totali sono di miliardi". Attualmente nella regione ci sono 300 frane attive, interi boschi sono collassati, strade e infrastrutture devono essere ricostruite.
Cassis: aiuti svizzeri se Roma li chiede
Anche il Consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento degli affari esteri (DFAE), si è impegnato ad aiutare, mantenendo da settimana scorsa contatti con il suo omologo italiano, Antonio Tajani. Lo ha confermato il Dipartimento. "La nostra ambasciata a Roma è in contatto con le autorità italiane su questo tema" - ha dichiarato il DFAE - "e Cassis ha offerto nel fine settimana il sostegno della Svizzera". Ora, secondo la forma internazionale, spetta alla Penisola chiedere assistenza alla Confederazione che, attraverso il Consiglio federale, segue da vicino l'evoluzione della situazione.
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