Almeno 148 persone sono morte in Nepal a causa di inondazioni e frane provocate dalle piogge torrenziali, secondo l’ultimo bilancio fornito domenica dalle autorità. Altre 59 persone risultano disperse.
La polizia sempre questa mattina ha avvertito che il bilancio delle vittime dovrebbe aumentare ulteriormente man mano che arrivano segnalazioni dai villaggi di tutto il Paese.
Da venerdì sono state colpite ampie zone dell’est e del centro del Paese himalayano, così come interi quartieri di Kathmandu. L’agenzia meteorologica nepalese ha dichiarato che la valle di Kathmandu ha registrato 240 millimetri di pioggia in 24 ore tra venerdì e sabato mattina. Secondo l’agenzia, si tratta delle precipitazioni più abbondanti registrate nella capitale nepalese almeno dal 1970.
I fiumi di Kathmandu hanno rotto gli argini, inondando le case vicine alle sponde; alcuni dei sopravvissuti si sono rifugiati sui tetti degli edifici, mentre altri sono fuggiti attraverso l’acqua fangosa.
I monsoni, da giugno a settembre, causano ogni anno morte e distruzione in tutta l’Asia meridionale, ma il numero di alluvioni e frane mortali è aumentato negli ultimi anni. Secondo gli esperti, il cambiamento climatico ha esacerbato la loro frequenza e intensità. Quest’anno in Nepal sono morte più di 220 persone a causa di disastri naturali legati alle piogge.
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Notiziario 29.09.2024, 09:00