Le ricerche del sottomarino argentino scomparso da mercoledì sono rese particolarmente difficili dalle condizioni metereologiche, con onde di oltre otto metri e il vento che soffia a oltre 70 chilometri orari. Il maltempo dovrebbe durare per altre 48 ore.
Il sommergibile dell’esercito ha fatto perdere le tracce quando si trovava nell’Atlantico, al largo della Patagonia. Alle operazioni di ricerca hanno preso parte anche speciali aerei statunitensi e navi britanniche, cilene e brasiliane. L’ultima posizione conosciuta dell’ARA San Juan, a bordo del quale ci sono 44 persone, si situa a 432 chilometri dalla costa.
Ieri, sabato, si è parlato di alcuni tentativi di chiamata satellitare ricevuti, ma la marina militare ha dichiarati di non essere in grado di confermare se provenivano realmente dal sottomarino.
Domenica era già stato scandagliato l’80% dell’aerea nella quale si ritiene possa trovarsi. L’equipaggio dovrebbe disporre ancora di abbondanti scorte di ossigeno e cibo.
Le autorità ritengono che sottomarino, partito da Ushuaia, in Terra del fuoco alla volta di Mar del Plata, in Patagonia, possa aver subito un guasto al sistema di comunicazione. In questo caso, tuttavia, avrebbe dovuto rispettare la procedura e risalire in superficie.
AFP/ludoC