"Non abbiamo una legge" contro l'omosessualità in Ungheria. "Abbiamo una legge che difende genitori e bambini. È sempre meglio leggere prima e poi reagire". Lo ha dichiarato il premier ungherese, Viktor Orban, arrivando al vertice del Consiglio europeo.
Orban ha detto di aver risposto in questi termini ai leader che lo hanno criticato, ed ha ricordato di aver "lottato per la libertà sotto il regime comunista, anche per i diritti gay". "Non si tratta di omosessualità", ha insistito, dicendosi disponibile al confronto. Ma non ritirerà la legge, "già approvata e in vigore".
Il premier del Lussemburgo, Xavier Bettel, rispondendo ai giornalisti al suo arrivo al Consiglio europeo ha invece affermato: "Dirò a Orban che le proposte che ha fatto e le leggi che fa votare sono inaccettabili. L'Europa è un progetto di pace, di tolleranza e di diritti, è triste doverlo ricordare".
Il primo ministro, promotore dell'iniziativa firmata da 17 leader europei - ai primi 16 si è aggiunta anche la sottoscrizione del cancelliere austriaco Sebastian Kurz - contro le discriminazioni della comunità lesbica, gay, bisessuale, transessuale/transgender e intersessuale (Lgbti) in Europa, ha aggiunto che la scelta di votare alcune leggi appartiene al parlamento nazionale ungherese, ma l'Europa ha "dei valori" e "non è solo denaro e sovvenzioni, ci sono anche diritti e doveri".
Nuove leggi, Ungheria, UE e calcio
Telegiornale 23.06.2021, 22:00
23.06.2021: Il commento di Tomas Miglierina
Vietata la promozione dell’omosessualità ai minori
La legge, passata con 157 voti favorevoli e solo uno contrario, stabilisce che i contenuti rappresentano la sessualità, la deviazione dell’identità di genere e l’omosessualità non debbano essere accessibili ai minorenni, così come accade con i contenuti pornografici. In concreto, bandisce quindi dalle scuole contenuti considerati associabili alla comunità LGBT. La legge dispone inoltre che soltanto che soltanto individui e organizzazioni che compaiono in una lista ufficiale possono occuparsi di educazione sessuale nelle scuole. Il provvedimento detta poi i limiti entro i quali possono agire le aziende, alle quali si vieta di produrre inserzioni e pubblicità a sostegno della comunità gay se il messaggio è diretto anche a minorenni. Anche film e serie tv nei quali viene abbordato il tema dell’omosessualità – affermano varie organizzazioni non governative – potrebbero essere vietati a chi ha meno di 18 anni, anche in assenza di scene esplicite.