Con un caleidoscopio di gesti simbolici e discorsi commemorativi, spettacolari installazioni e immagini storiche sui maxischermi, Berlino ha celebrato sabato il trentennale della caduta del Muro. La giornata delle celebrazioni è iniziata ufficialmente alle 9.30 con l'arrivo al palazzo presidenziale Bellevue dei capi di Stato di Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia.
La leggendaria Trabant
I presidenti dell'allora blocco comunista sbriciolatosi dopo il 1989, hanno poi visitato il Memoriale che conserva impianti di confine e dove si è tenuto, tra l'altro, il discorso del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, oltre a una commemorazione con la cancelliera Angela Merkel. Cancelliera che, per l'occasione, ha sottolineato: "Nessun muro che emargini esseri umani e limiti la libertà è così alto o largo da non poter essere abbattuto".
Parole chiare, alle quali è giunta la pronta risposta dall'altra parte dell'Oceano con il presidente americano Donald Trump che ha auspicato: "Il fato del muro di Berlino sia una lezione per i regimi e i governanti oppressivi ovunque: nessuna cortina di ferro può contenere la volontà di ferro di un popolo deciso ad essere libero".
Sempre in tema di barricate anche Steinmeier, dal palco della festa organizzata dietro alla Porta di Brandeburgo, ha voluto ribadire che : "I nuovi Muri nel nostro paese li abbiamo costruiti noi, e solo noi possiamo abbatterli", parlando del crescente sentimento di "frustrazione, rabbia e odio", con un chiaro riferimento alla propaganda di estrema destra dell'AFD, che sta riscuotendo sempre più consensi soprattutto all'est.
Una giornata intensa di ricordi, celebrazioni e riflessioni che si è conclusa simbolicamente in serata sulle note della quinta sinfonia di Beethoven, eseguita dalla Staatskapelle Berlin, diretta da Daniel Barenboim e accompagnata da immagini e filmati storici che hanno ripercorso la storia del Muro.
Notiziario delle 21.00 del 9 novembre 2019
RSI Info 09.11.2019, 22:10
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“Die Mauer ist weg”