George Floyd ha detto agli agenti che lo hanno ucciso che non poteva respirare per ben 20 volte. "Mi uccideranno, non posso respirare", ha detto ripetutamente, secondo le nuove trascrizioni dal video ripreso dalla telecamera indossata da uno dei poliziotti.
Le trascrizioni sono state presentate al giudice dai legali di uno degli agenti implicati nel caso che chiede di essere scagionato dall'accusa di essere complice dell'omicidio dell'afroamericano 46enne, morto a Minneapolis lo scorso maggio mentre era in stato di arresto, per aver usato una banconota da 20 dollari contraffatta.
“Dite ai miei figli che li amo. Mi stanno uccidendo”, ha detto Floyd mentre, per quasi nove minuti, il capo pattuglia Derek Chauvin teneva il ginocchio premuto sul suo collo.
La sua morte è stata documentata da un video che ha fatto il giro del mondo e ora con queste trascrizioni emergono nuovi particolari su quei drammatici momenti: “Smettila di gridare, ci vuole un sacco di ossigeno”, dice a un certo punto Chauvin che, accusato di omicidio volontario, rischia fino a 40 anni di carcere.
Floyd, prima udienza per il poliziotto che l'ha ucciso
Telegiornale 08.06.2020, 22:00
La richiesta disperata di Floyd, quel suo “non posso respirare” (I can’t breathe) è diventato uno slogan durante le proteste in tutti gli Stati Uniti contro l’uso eccessivo della forza da parte della polizia. Proteste promosse dal movimento Black Lives Matter, che in queste settimane, secondo alcuni studi, ha coinvolto tra 15 e 26 milioni di persone: una delle più grandi mobilitazioni della storia degli Stati Uniti.
Morte di Floyd, nuove rivelazioni
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